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Il Giornale Siciliano

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   L’attrattiva di una destinazione non dipende dal contenitore, ossia dall’ambiente ma sempre di più dal suo contenuto. Ed è il contenuto che dobbiamo arricchire e rendere piacevole nell’impatto visivo.

   Parliamo del Piano Colore, base di partenza per il restauro architettonico di palazzi storici,  indispensabile per il decoro urbano, la dignità architettonica dei palazzi e delle chiese, per rivitalizzare competenze di artigiani e professionisti del settore, per ricreare un buon biglietto da visita di una città da sempre indicata a vocazione turistica.

   Detto piano, nel caso di Acireale, già approvato in consiglio comunale, cammina di pari passo con la riqualificazione di botteghe e mercati storici, giusto Decreto Legislativo n. 114/98 il quale ha disposto che le Regioni prevedano per i centri storici, aree o edifici aventi valore storico, archeologico, artistico ed ambientale nonchè l'attribuzione di maggiori poteri ai Comuni al fine di favorire lo sviluppo della rete commerciale.

La riqualificazione comprende la riattribuzione a piazza Marconi del titolo che le appartiene. “Mercato storico” come lo fu dalla fine del 1700 per opera dell’allora sindaco Giuseppe De Maria. Era “Piazza dei commestibili”. Oggi anche con l’ausilio di fondi europei mirati possiamo ridare lustro e attrattività turistica e commerciale a tutta l’area interessata.

   Il Piano del Colore ha come obiettivo principale “quello di creare un quadro generale di riferimento unitario, all'interno del quale stimolare un attento controllo ed un corretto indirizzo di intervento delle tinteggiature sulle facciate, in relazione alla storia, lo stile e l'uso di materiali in epoche passate, in stretta relazione con le modalità e le tecniche di restauro”.

   Lo scopo secondario è anche quello di semplificare le domande o richieste per eseguire le tinteggiature esterne degli edifici del Centro Storico, avendo appunto dei campioni di riferimento, tra i quali eseguire la propria scelta. Infatti, sia che si tratti di Denuncia Inizio Attività o di Permesso di ricostruire le tinteggiature delle facciate esterne degli edifici ricadenti all'interno del Centro Storico dovranno rispettare le tinte, indicando nella rispettiva domanda anche semplicemente il codice del Piano del Colore.

   F = fondo della facciata, da utilizzarsi su tutte le fronti pubbliche e private, privilegiando per le nuove coloriture di edifici in muratura, le tinte a base di calce e/o minerali ed inoltre che l'edifico dovrà essere tinteggiato in modo uniforme e contemporaneamente per tutta l'estensione della fronte anche se appartiene a proprietari diversi,  e sono vietate le coloriture parziali

   R = rilievi, sono tutti gli elementi architettonici di decoro che sporgono dal filo della facciata (ad esempio marcapiani, lesene, modanature ecc.);

   Z = zoccolature, sono gli elementi decorativi di protezione situati alla base delle facciate, spesso costituite da rivestimenti in pietra;

   S = smalti, sono tutte le tinte da utilizzarsi per gli elementi in ferro e legno presenti sulle facciate: ringhiere, inferriate, infissi ecc.

   Il Piano del Colore individua anche gli abbinamenti prevalenti scaturiti dall'analisi delle tinteggiature esistenti; infatti nella Tavola degli Accostamenti ad ogni facciata corrispondono delle tinte per i rilievi, per le zoccolature e per gli smalti prevalentemente utilizzate e rilevate.

   Chi esegue una tinteggiatura della facciata esterna del fabbricato, situato all'interno del Centro Storico, dovrà necessariamente fare riferimento per le tinte al Piano del Colore ed alla Tavola degli Accostamenti.
Qualora volesse eseguire una diversa composizione di tinte o una diversa tonalità di colore, dovrà allegare nei modelli di domanda oltre alla firma di un progettista abilitato, anche una relazione tecnica per spiegare i motivi della propria scelta.

   Restauro del Patrimonio architettonico.

 

 

Rosario Rigano