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Alessandria della Rocca (Agrigento)
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 

 

Alessandria della Rocca è situata a 533 m. slm, sui pendii delle colline Pizzo La Menta e Culma. E' molto arduo stabilire il luogo da cui nacque e si sviluppò il paese, ma e' fuor di dubbio che i primi insediamenti umani, presenti nel nostro territorio, hanno riferimenti ben precisi: le antiche necropoli sicane di Gruttiddri e Lurdicheddra che presentano numerose camerette sepolcrali di forma circolare, perlopiù con volta tondeggiante, scavate nella roccia.

Nei dintorni sono stati rinvenuti, frammenti di anfore e utensileria varia, ma anche pezzi di grande valore, oltre che storico, artistico, quali frammenti da lucerne romane e dalle statuette fittili, raffiguranti divinità femminili. contenitori per derrate alimentari, ricorrenti nella produzione indigena dei sec.VII e VI a.C. Resti di un altro insediamento, di epoca successiva a quelli anzi descritti, li troviamo in contrada Castello, dove rinveniamo i ruderi del Castello della Pietra d'Amico sorto nel periodo bizantino (VIII-IX sec. d.C.), a difesa delle incursioni di Saraceni.

Agli inizi del ‘500 il primo nucleo abitativo, presente in contrada Casteddru, si sposta verso la contrada Prato (Piratu), più ricca d'acqua. Il comune, fondato nel 1570 da Don Carlo Barresi, assunse, in principio, il nome di Alessandria della Pietra, in onore del feudatario di quelle terre, Presti Alessandro, e del Castello della Pietra d'Amico, nome che conservò sino al 1713, quando, con l'istituzione dei Municipi, prese quello di Alessandria di Sicilia e poi definitivamente con Decreto Reale del 7 novembre 1862, di Alessandria della Rocca, per onorare la Vergine SS. della Rocca, per il ritrovamento del Simulacro, trovato prodigiosamente nella zona detta "Rocca 'ncravaccata".

I suoi discendenti furono signori di Alessandria dal 1542 al 1788. Tra essi si distinse Donna Elisabetta che sposò Girolamo Napoli della nobile famiglia Caracciolo e da allora la loro discendenza assunse il cognome di Napoli-Barresi. Alessandria della Rocca sorge secondo un impianto ortogonale su croce di strada:. La pianta a crociera, semplice, ma indubbiamente esempio di una struttura "classica", è segno di ordine architettonico: via Nicolò Barresi, oggi via Roma, si incrocia, ai quattro canti, con la via Umberto. Li Quattro Canti, o come vuole il linguaggio alessandrino, "li Quattru Cantuneri", dividono a croce il paese, creando i quartieri principali.

Le Chiese ed i Palazzi Indubbiamente la Chiesa del Carmine, del 1596, è l'esempio più fine e più classico dell'arte barocca in Alessandria; particolare menzione deve essere fatta per il singolare e colto inserto che ne nobilita il prospetto, caratterizzato dal maestoso portale, sovrastato da una edicola, che ospita la statua dedicatoria, la Madonna del Monte Carmelo col Bambino e San Domenico al suo interno due altari, quello del Crocifisso e quello della Madonna, presentano degli stucchi, attribuiti a Giacomo Serpotta ed alla sua scuola. L'altare maggiore ha ospitato la tela dell'Annunciazione attribuita a Guido Reni, La Chiesa Madre, del 1610, fu costruita sulla struttura della prima e piccola chiesetta alessandrina, secentesca, dedicata a san Nicolò di Bari; il prospetto, che si richiama modelli post-rinascimentali, sopra l'ogiva orchestrale, una grande tela, della fine dei '600 raffigura l'Arcangelo Michele in lotta con Lucifero.

Il Collegio di Maria, della seconda metà del Seicento, presenta, all'interno, decorazioni d'ordine corinzio. La Chiesa del Convento del 1664, con annesso il convento cha ha all'interno il chiostro, costituito da una sequenza di colonne doriche ed archi a tutto sesto e caratterizzato da volte a crociera. Degno di menzione Un affresco del XVII° sec., presumibilmente di autore locale, raffigura Alessandria della Pietra, situata tra Pizzu e Curma, in cui si evidenziano, oltre all'originario nucleo di case, le principali chiese; e poi ancora la Chiesa del Crocifisso, quella di S. Giovanni recentemente restaurata ed infine: La Chiesa del Santuario della Madonna della Rocca, con la facciata in pietra tagliata, costruita sulla struttura di quella originaria, secentesca, si affaccia su di un'ampia scalinata; al suo interno alcuni affreschi raffigurano le scene del ritrovamento della statua della Madonna della Rocca, avvenuto negli anni 1620/25, il suo trasporto ai Colli di Palermo ad opera del Principe di Resuttana ed il ritorno in Alessandria IL 30 MARZO del 1873.

Esempi, infine, di architettura che va dal neoclassicismo al liberty sono i palazzi Genuardi, Inglese, Cordova, che conservano ancora quegli elementi decorativi, che se pur di modesto valore, testimoniano il contatto della cultura locale con la rivoluzione industriale pur se rielaborata in chiave locale e caratterizzata da revivals stoticistici.

Dal sito del Comune Nino Raineri

 

 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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