Tanti e diversi i tipi di turismo che potevano arricchire l'offerta siciliana. Il turismo culturale poteva costituire in Sicilia una delle più importanti risorse economiche, rappresentando spesso in certe aree la risorsa principale. E’ veicolo di ricchezza e di numerosi posti di lavoro: doveva essere una delle priorità di una regione come la nostra, che si ostina a creare stipendi a carico della poca economia rimasta e dove invece manca un coordinamento delle politiche per il turismo. O, meglio, per i turismi; infatti non esiste un unico tipo di turismo, ma esistono tanti diversi tipi di turismo: il balneare è diverso dal culturale, il congressuale è diverso dal religioso, lo sportivo dall'enogastronomico, e così via. Ciascuno ha un diverso potenziale e un diverso grado di interesse per la Sicilia e le sue regioni. Realizzare un Piano Strategico Regionale per i Turismi volto ad azioni mirate sulla promozione, il controllo qualitativo dell'offerta e l'identificazione di una "regia centrale" che svolga il ruolo di interlocutore anche per tutte le realtà locali che si occupano di turismo e che risultano totalmente scoordinate con quella che dovrebbe essere una offerta integrata e multisettoriale. E invece? Poco o quasi niente! Rosario Rigano Riproduzione riservata |