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PROSPETTIVE DI TUTELA CONSERVATIVA

 

   Alla luce del Codice dei beni culturali

 

    Il settore dei beni culturali sta attraversando una fase di profonda trasformazione, che desta tra gli addetti ai lavori e gli studiosi, più di una preoccupazione per la sorte del patrimonio culturale nazionale. La nuova legge di tutela, da un lato, e la riforma del Ministero, dall’altro, sembrano muoversi infatti verso un progressivo ripiegamento dell’azione amministrativa di conservazione, fruizione e valorizzazione, che rischia di compromettere la specificità del sistema di tutela operante nel nostro paese da circa un secolo, aprendo la strada, a fenomeni di dismissione/privatizzazione dei beni culturali di appartenenza pubblica.

 

    Il punto sullo stato di attuazione della disciplina, analizzando, la operatività degli strumenti giuridici per la conservazione, la fruizione e la valorizzazione del patrimonio culturale, la fondatezza logica e l’effettività del riparto delle competenze tra Stato e autonomie territoriali, è posto dalla pubblicazione del “Manuale di diritto dei beni culturali” di Guido Clemente di san Luca e Rita Savoia. Per spiegare il diritto dei beni culturali, occorre dar conto della sua storia, della sua trattazione in Costituzione e degli aspetti strutturali e funzionali che caratterizzano l’intervento pubblico nel settore; temi che appaiono rilevanti anche alla luce della riforma del Titolo V° della Costituzione. La descrizione della disciplina del Codice, ricostruita sulla base della individuazione di quattro sistemi, concernenti rispettivamente, le nuove modalità di individuazione dei beni culturali e la regolazione dei compiti di conservazione, fruizione e valorizzazione dei beni culturali.

 

    Alla luce dei nuovi eventi è inevitabile porre alcune questioni di rilevanza internazionale e cioè: stridono le nuove disposizioni con quanto richiesto dall’UNESCO per l’inserimento di un bene o di un sito nella World Heritage List?

 

    Se un bene di natura culturale viene concesso in uso ad un privato quali garanzie saranno richieste?

 

    E ancora come potrà essere garantita e rispettata la dignità stessa del bene.

 

 

  

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