Siculina é una storyteller oggi anche mascotte
dei siciliani; il suo nome trae origine dal contesto
del popolo dei Siculi. Simbolicamente nasce in
Sicilia, nell'area del calatino nel 2002 e
precisamente durante il periodo duceziano tra il 488
e il 440 a.C. ma, vive la sua avventura nel decennio
450 - 440 a.C. Uno studio approfondito, già dal
2000, su date e veridicità di fatti e miti greci mi
portò al logografo Ellanico da Lesbo nativo
di Mitilene e lì ho avuto il primo approccio con i Siculi.
Siculina ci porta nei tempi, nei luoghi e negli
eventi che portarono i Siculi in Sicilia; ne
documenta le origini, ne traccia percorsi e
vicissitudini ma soprattutto ne incarna culture,
civiltà, patrimonio delle cognizioni ed esperienze
acquisite, il complesso delle manifestazioni della
vita materiale e spirituale e il loro costante
processo evolutivo nei diversi periodi storici che
hanno attraversato, legato anche alle condizioni
ambientali che hanno subìto. In tutto il contesto
essa incontra genti e tribù poi identificate come
Sikani, il complesso assemblato che poi sono
diventati Greci e financo gli Etruschi nell'area
mesopotamica; quasi sicuramente tutti parlavano o
tracciavano una lingua di origine orientale (tra il
vedico e il sanscrito).
Libri pubblicati per la “Collana Siculina”:
Orfanella nella vita di un Re; Una shekelesh
proemio di Sicilia; Tempi Luoghi Eventi; Romanzo
ancestrale; L’amore non ha né tempi né luoghi;
Primordi - Aurore di culture e civiltà; Il tempietto
romano di Capomulini.
Nelle mie narrazioni, sono
poche, davvero poche le notizie o gli elementi che
possono trovarsi in rete o su wikipedia. Le mie
fonti sono soprattutto libri spesso tradotti da
altre lingue, riviste specializzate su argomenti di
archeologia, glottologia, linguistica e fonti
autorevoli per quanto attiene la genetica, tra
queste UniBo, vera fonte di nuove scoperte ed
interpretazioni archeologiche e genetiche. Le mie
narrazioni corrono molto indietro nel tempo; ad oggi
ho ripercorso a ritroso, nei tempi, nei luoghi e
negli eventi, ben 40.000/15.000 anni fino a Denisova
nella Siberia in una caverna dei monti Altaj; in
proposito il libro “Primordi.
Aurore di culture e civiltà”,
per poi giungere a Kurgan
nella Russia meridionale. Studi importanti su Kurgan
sono stati portati avanti con grande professionalità
nella ricerca da Marija Gimbutas. Le fonti più
importanti e che influiscono in modo particolare
nella composizione dei miei libri vengono da un’area
oggi occupata dal Pakistan e precisamente dai siti
di Mehrgarh, Harappa, Mohenjo Daro e Lothal nella
regione del Belucistan, avvenuti tra il 4500/3500
a.C.. Da lì parte un lunghissimo percorso di uomini,
popoli e idee; tribù, culture e saperi acquisiti con
esperienze dirette sui territori che man mano
esploravano. Nelle mie narrazioni mi sono avvalso
della mascotte e storyteller Siculina nata,
virtualmente, nel 2002 e proprio per veicolare
storia, lingua e culture dei Siculi. Nel corso di
questi percorsi mi sono imbattuto negli Etruschi in
Mesopotamia, nei Sikani come nei Micenei e ciò
dimostra una provenienza comune a tanti popoli e
civiltà che poi abbiamo riscontrato in Italia, in
Sicilia e nel mediterraneo.
Perché una storyteller.
Siculina vive dentro le storie
narrate, è protagonista allo scopo di coinvolgere il
lettore nelle vicende e per meglio interare lo
stesso nella geostoria insita in ogni parte dei
libri della “Collana Siculina” che introduce ai
“Quaderni di geostoria”.
Nel primo libro di detta
collana, “Siculina.
Orfanella nella vita di un Re”
è figlia adottiva del Re
Siculo Ducezio e vive con lui un decennio che lo
vede protagonista e vittima del suo regno.
Nel secondo “Una
shekelesh proemio di Sicilia”
essa vive in prima persona le
vicissitudini del primo probabile sbarco dei Siculi
nell’area ionica della Sicilia orientale proprio
nell’area dell’odierno sito di Capomulini.
Nel terzo libro “Tempi,
Luoghi, Eventi - Origini e identità di un popolo”
viene evidenziato il complesso
intreccio di culture e civiltà di numerosi popoli
incontrati dai Siculi nella loro lunghissima marcia
che li porta in Italia e poi in Sicilia. Nel
racconto, Siculina incarna una bambina beluci nella
grama condizione sociale attuale, ne percorre un
tratto di vita e traccia l’aspetto sociale e
culturale pakistano odierno dove i diritti umani e
la parità di genere non esistono.
Il quarto libro “Romanzo
ancestrale” è
vissuto con gli
occhi e il sentimento di una bimba,
appunto Siculina che vive e racconta un viaggio, che
in realtà segue due percorsi diversi, che ha inizio
nella Valle dell’Indo, attraversa fiumi, mari e
terre per poi giungere nelle isole dell’Egeo ed
infine in Sicilia dove incontra genti che, partite
in contemporanea hanno seguito un percorso diverso
che li ha portati fino in Dalmazia e poi attraverso
l’Adriatico in Italia. Qui è evidente il senso della
vita.
Il quinto della serie “L’amore
non ha né tempi né luoghi”
racconta una storia d’amore che si sviluppa in un
determinato periodo e in un luogo ben definito ove
si evincono usi, costumi e possibili dittature del
tempo; quando le lingue non contenevano ancora i
fronzoli e le frasi fatte dei nostri giorni.
L’ultimo, il sesto, in
ordine di tempo, imperniato su argomenti di
geostoria locale, pone i riflettori sull’area
possibile approdo dei Siculi intorno al 1270 a.C. il
luogo dove poi i romani avrebbero, al primo sbarco
che li avrebbe condotti verso l’odierno sito
archeologico di Santa Venera al Pozzo, attraverso
Reitana e Nizzeti, lasciato evidenti tracce nel
luogo oggi classificato “L’area archeologica di
Capomulini e la Stazione neolitica”. Titolo del
libro: “Il
tempietto romano di Capomulini”.
Rosario Rigano |