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Malvagna

(Messina) 

 
 
 
 

 

 

   Malvagna fu fondata nel 1626 da Giovanni Lanza sul latifondo ricevuto in dono dalla madre Silvia Abate, che a sua volta l’aveva comprato dal figlio di Giacomo Garagozzo di Randazzo, fattosi prete per vocazione. Il borgo si espanse a motivo della malaria che minacciava gli abitanti del confinante feudo di Mojo e che trovarono conveniente salire sulla costa della collina vicina. L’aria salubre, il clima temperato e il territorio fertile convinsero molti vassalli della zona circostante a trasferirsi in questo nuovo borgo, che diventò poi anche Principato con Francesco Lanza a 22 di agosto di 1628. I Lanza e i Migliaccio continuarono a fregiarsi del titolo “Principi di Malvagna” à 1862.

 

   Durante il fascismo fu unito a Mojo Alcantara nel comune di Lanza, ma dopo la caduta dello stesso, tornò ad essere un comune a sé, riassumendo la denominazione originale di “Malvagna”.

 

   Simbolo di Malvagna è il leone rampante in giallo, su campo rosso.

Malvagna si affaccia sulla valle dell’Alcantara, di fronte all’Etna, che si può ammirare in tutta la sua maestosa bellezza e al monte Mojo, anch’esso vulcano ma non più attivo. Il comune dista 63 km da Messina (lato Jonio), 28 km da Giardini Naxos e 15 km da Randazzo.

 

   Di notevole interesse il convento dei Frati Minori "S. Giuseppe" fondato nel 1720 da Ignazio Migliaccio, duca di Galizia e principe di Mazzarino. Oggi, nonostante sia stato acquistato dal Comune, è inagibile all'interno. Oltre alla struttura quasi pericolante, rimangono alcuni affreschi nel chiostro, mentre una meravigliosa scultura lignea settecentesca e un organo a canne del 1822 si trovano nella Chiesa Madre.

 

   La Chiesa Madre è stata eretta dopo la demolizione della Chiesa Antica in onore della Patrona Sant'Anna nel xx secolo (1930 c.ca) e custodisce la statua della Santa patrona. Sempre durante il ventennio fascista fu demolito anche il Castello dei Lanza, per costruire al suo posto parte dell'attuale Casa Comunale.

Da vedere anche la Cuba Bizantina (Trichora) di Malvagna e la chiesetta settecentesca di San Marco.

 

   Per quanto riguarda i beni ambientali era invece di grande rilievo il Fondo Pittari, facente parte della Riserva di Malabotta. Proprio nel 2006, Malvagna ha inaugurato l'accesso alla riserva di Malabotta dal versante di Taormina.

 

 

 
 
 
 
 
 

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