Lungo l'armoniosa costa sud occidentale della Sicilia, posta tra l'area dei templi dorici di Selinunte e l'area degli scavi archeologici di Eraclea Minoa, sorge la città di Menfi in Provincia di Agrigento. Il territorio di Menfi, sulla costa sud-occidentale della Sicilia, sin dall'antichità fu interessato da insediamenti umani. Alcuni storici ipotizzano che la città di Inico, sede della reggia di Cocalo re dei Sicani, fosse ubicata nelle vicinanze dell'attuale borgata di Porto Palo, considerato il porto Orientale di Selinunte. Si presume che in questa zona sbarcarono i Saraceni alla conquista della Sicilia, dove cominciarono a fissare i loro insediamenti e che la costruzione del Casale di Burgio milluso nel1239 sia stata eseguita su un sito già occupato da un borgo saraceno. Dopo la scomparsa dei musulmani in Sicilia, la terra di Burgiomilluso era rimasta priva di abitanti. Nel 1518, sotto la dominazione spagnola, Giovanni Vincenzo Tagliavia ottenne da Carlo V il privilegio di costruire un casale sul territorio di Menfi, ma non riuscì ad attirare abitanti, facendo fallire il progetto. Un secolo dopo, nel 1638, Diego Tagliavia Aragona Pignatelli diede inizio alla costruzione del primo nucleo urbano di Menfi concedendo terreni a famiglie di contadini del circondario e costruendo le prime abitazioni. Dal 1638 il luogo verrà chiamato Terra di Memphis, che muterà in Menfi nel 1683, rimpiazzando il nome del fortilizio federiciano: Burgimilluso La prima presenza umana sul territorio dell'attuale Menfi risale al paleolitico. Appropriati studi e ricerche scientifiche di laboratorio effettuate dalla Soprintendenza ai BB.CC.AA. di Agrigento, sul recente ritrovamento della necropoli pavimentale di Palazzo Pignatelli, provano l'esistenza di un insediamento in epoca romano bizantina e paleocristiana. Circa 7 000 anni fa la zona era percorsa da bande di cacciatori. Lo testimoniano il rinvenimento di alcune schegge di quarzite lavorate come armi rudimentali usate per uccidere gli elefanti, dei quali pure sono state rinvenute le zanne. Anche se sono state trovate tracce databili al neolitico i primi insediamenti residenziali, risalgono all'età del bronzo e del ferro (VII – VI secolo a.C.). Le recenti acquisizioni archeologiche emerse dalle ricerche istituzionali condotte sul territorio di Menfi ed esattamente a Montagnoli di Belice, hanno consentito di accertare l'esistenza di comunità indigene panelleniche, dedite a vere e proprie attività agro pastorali e commerciali sin dall'VIII secolo a.C. A Montagnoli di Belice (due collinette rocciose unite da una breve sella), le campagne di scavo del 1987 e 1989 hanno evidenziato un impianto urbano dell'età del ferro con sovrapposizioni che si estendono fino al IV secolo a.C.. Sono diversi i punti di interesse che possono visitarsi a Menfi. Ritroviamo architetture religiose, civili e militari e non mancano i siti archeologici. Tra le architetture religiose si possono annoverare la Chiesa Madre Sant'Antonio di Padova (distrutta dal sisma del 1968 ed in seguito ricostruita). Insieme alla torre Federiciana ed al palazzo dei Pignatelli costituisce uno degli elementi architettonici principali che fanno da cortina alla piazza del paese. Altra bellissima chiesa è quella di San Giuseppe, eretta nel 1715 seguita da quella del Purgatorio (costruita tra il 1739 e il 1769) e quella dell’Addolorata. Molto interessanti sono anche la Chiesa e Collegio di Maria Santissima Annunziata, che si caratterizzano per la Torre dell’orologio, la Chiesa di San Rocco (1851) e la Chiesa della Santissima Provvidenza che fu costruita i primi anni dell’Ottocento su i resti di un’antica cappella ed affiancata, in seguito, da una costruzione signorile in stile gotico. Molto interessante è anche Palazzo Ravidà che è caratterizzato da un meraviglioso portico con colonne doriche in pietra arenaria. Una delle dimore più antiche del paese è Palazzo Tito che risale al 700 e si trova in Via della Vittoria, al centro del paese. Il monumento più antico del paese è invece il Castello Svevo costruito nel 1238 da Federico II di Svevia. Oggi resta a testimonianza solo la già citata Torre Federiciana che ha forma irregolare e si divide in quattro piani. È formata da due edifici uniti tra di loro. Questa torre fu completamente distrutta dal terremoto del 1968 ma ricostruita in seguito, secondo i tratti originali. Nel borgo di Porto Palo – antico approdo dei greci della vicina Selinunte - si trova un’altra importante torre che è quella di avvistamento che fu costruita nel 1583 per difendere le città siciliane da eventuali attacchi di pirati o corsari. Altra importante presenza all’interno di questi territori è quella dei siti archeologici attraverso i quali si sono scoperte, nel corso degli anni, le origini di Menfi. Uno dei più importanti è quello di Montagnoli di Belice. La fascia costiera del Comune di Menfi si estende per circa 10 Km ed è caratterizzata da spiagge di sabbia finissima, spiagge di ciottoli bianchissimi e un'affascinante scogliera a picco sul mare. Popolata da lepri, donnole e ricci, presenta una natura quasi incontaminata, bagnata da un mare dalle tinte variegate e pulitissimo. Le spiagge, insieme al porticciolo turistico di Porto Palo, fanno di Menfi una località naturalmente indicata per una vacanza rilassante, immersi nella Sicilia più autentica. Non a caso Menfi, anno dopo anno, viene premiata con la Bandiera Blu, prestigioso riconoscimento internazionale che premia la qualità delle acque e l’attenzione riservata al visitatore. Fanno riferimento a questa fascia costiera - direzione ovest - i lidi Porto Palo e Le Solette - direzione est - il Lido Serrone Cipolazzo, il Lido Fiori e il Lido Bertolino. ♦ Il Borgo – Porto Palo Antico borgo marinaro, è oggi la più importante località balneare del comprensorio. Esso sorge al centro di un amplio golfo proteso verso il mare Mediterraneo.. Il suo paesaggio è inconfondibilmente sovrastato da una Torre di avvistamento anticorsaro, costruita nel 1583 in cima al promontorio. La posizione dell’antico insediamento di pescatori si inerpica sul promontorio con bianche casette, che hanno conservato l’antica fisionomia, affacciandosi sul porto, l’antico approdo orientale della vicina Selinunte. Testimonianza di tali traffici sono i ritrovamenti subacquei e in particolare un relitto di nave onoraria romana naufragata tra il II e il I sec. a.c. nei pressi dell'attuale molo di ponente. La spiaggia antistante il borgo marinaro di Porto Palo, è caratterizzata da acque calme e calde, sia per il fondale basso che per il riparo offerto dai frangiflutti del vicino porticciolo. Il litorale è di sabbia qui si concentrano i pochi stabilimenti balneari del territorio, lasciando per il resto libero accesso alle spiagge. |