Mongiuffi Melia (Messina) | | | |
| Mongiuffi Melia (metri 420 s.l.m.) e’ il decimo comune, come altitudine, del comprensorio dei peloritani e sebbene trovasi dal punto di vista altimetrico in posizione intermedia tra i centri più e meno elevati dello stesso comprensorio non manca di farsi apprezzare sotto il profilo ambientale. Immerso in una valle ricca di platani, vigneti ed uliveti secolari, fin dal periodo Romano costituiva uno dei più importanti serbatoi per l’approvvigionamento della città di Taormina, ve n’e’ difatti traccia in un antico acquedotto di origine greco-romana situato nella vallata. Mongiuffi divenne Marchesato nel 1639, quando Giuseppe Barrile, Senatore della citta di Messina, comprò il titolo di Marchese di Mongiuffi e Barone di Melia. Da allora e fino al 1903 si sono succeduti 14 Marchesi. La sede del Marchesato era a Melia, nome che derivava dal culto che i Greci avevano per l’ Oceanina Melia, sposa d’Inaco, figlia di Oceano e Tetide venerata nella Beozia, antica regione della Grecia, come ninfa delle acque. Nel 1640 per volere del Barrile fu costruito il palazzo del Marchesato in mezzo ad un giardino d’agrumi dove prima vi era un vecchio casolare, venendo impegnati per la realizzazione della residenza di campagna del Barone tutti i contadini del Marchesato e dei paesi vicini. Fino agli anni 50 fu sede di un industria di allevamento di Filugelli che costituiva la principale fonte di reddito del paese poi scomparsa con l’avvento della seta sintetica. | |