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Motta Camastra
 
 
 

 

   Motta Camastra ricade nella parte nord-orientale della Sicilia, entro i confini amministrativi della provincia di Messina.

   L'intero abitato, che domina e sovrasta la Valle Alcantara, costituisce uno dei più caratteristici borghi medievali della zona, con vicoli stretti e abitazioni addossate una all'altra, situate su un costone di pietra arenaria a 450 m. s.l.m., e da due frazioni distaccate: Fondaco Motta e San Cataldo.

   Il territorio è stato occupato da insediamenti fenici e da dominazioni greco-romane e arabo-normanne. Il casale di Camastra risulta esistere già dalla fine del 1100 e fu per la prima volta feudo di Carlo D'Angiò nel 1267. Intorno alla metà del Trecento, quando l'abbandono degli abitati aperti e sparsi culmina con il concentramento della popolazione in luoghi fortificati, la famiglia Linguida occupa Camastra e lo chiama Motta Sancti Michaelis. Il termine Motta, accostato poi all'originario Camastra, venne quindi utilizzato per definire un abitato nuovo e fortificato, in sostituzione dell'antico casale preesistente.

   Agli inizi del 1400 il borgo fu donato a Pietro Axone. Nel corso dei secoli fu poi, proprietà di altre famiglie feudali: i Sardo nel 1453, i Romeo nel 1629, i Marzano e i Branciforti. In ultimo, nel 1760, diventò proprietà del catanese Marchese di San Giuliano. Tra gli eventi storici va ricordata la furiosa battaglia combattuta a Francavilla di Sicilia tra Spagnoli e Austriaci il 20 giugno del 1719, durante la quale Motta Camastra fu utilizzata come quartiere generale dagli Austro-Ungarici, dove, nella Chiesa Madre, fu sepolto il comandante austriaco Ferdinando Carlo Conte di Wolqk Enstein.

   La conformazione dell'agglomerato urbano costituisce già di per sé un'attrattiva di rilevante bellezza paesaggistica. Salendo dal bivio, lungo la strada provinciale, il paesaggio diventa sempre più bello e incantevole, finché si giunge, quasi all'improvviso, di fronte al paese immortalato in passato in alcuni fotogrammi del famoso film il Padrino di Francis Ford Coppola, rimasto ancora integro nella sua antica distribuzione topografica.

   Dalla Piazzetta Belvedere, che fa da ingresso, è possibile ammirare il panorama della parte occidentale della Valle. Lungo la via Roma si può ammirare un antico palmento dove la "tina" profuma ancora del nettare di bacco. All'interno gli otri e le "carrettedde" fanno bella mostra e invitano i viandanti a brindare con un buon bicchiere di "amarena".

   Il nome Motta Camastra deriva dalla radice Mot (hospitium) e Kamastart (nome di una divinità fenicia). Il territorio ha origini fenice ed è stato interessato anche dalle dominazioni greco-romane e arabo-normanne.

   Il casale di Camastra, risalente alla fine del XII sec., fu possesso, intorno alla metà del Trecento, dell'Ammiraglio Ruggero di Lauria, signore di molte terre di Sicilia.

   Nel 1398 il borgo fu donato a Garcia Perez da Liquida e poi a Pietro Axone.Durante il XV sec., per un periodo di tempo fece parte del Regio Demanio, sotto la cura del Senato di Messina, per ritornare nuovamente in mano degli Axone. Nel corso dei secoli fu proprietà di altre famiglie feudali quali i Sardo nel 1453, i Romeo nel 1629, i Marzano e i Branciforti nel 1760, fino all'abolizione del feudalesimo avvenuta nel 1812.

   Tra gli eventi storici va ricordata la battaglia combattuta a Francavilla di Sicilia tra Spagnoli e Austriaci il 20 giugno del 1719, quando Motta Camastra fu utilizzata come quartiere generale e dove fu sepolto il comandante austriaco Ferdinando Carlo Conte di Wolqk Enstein.

 
 
 
 

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