Piraino (Messina) | | | |
| Piraino Fu fondato dagli Arabi nel sec. IX e appartenne ad alcune famiglie feudali: ai Lancia dal sec. XIII al sec. XV, a Vincenzo Denti e all'Averna, il quale fu duca di Piraino dal 1656. Tra i monumenti di interesse architettonico spiccano: la Torre Saracena, la Torre delle Ciavole (Gliaca di Piraino) la chiesa Madre (sec. XVI), ove all'interno, nei sotterranei, vi sono mummificati alcuni monaci, ed il santuario di S. Caterina. Anticamente, per la sua bellezza, e per il suo clima, Piraino veniva definito: la "perla del Tirreno". Piraino fu Baronia fin dai primi secoli dopo la conquista normanna e i primi baroni di cui si ha notizia sono stati i Pericontati o Pericontado, ma la Baronia di cui si hanno certe notizie storiche è quella dei “Lancia” o “Lanza”, baroni anche di Ficarra, sotto il regno di Federico III (1355-1377). Pietro Lancia e Moncada tenne la baronia di Piraino fino all’epoca di Re Martino il Giovane, con un breve intervallo di Vinciguerra d’Aragona. Corrado Lancia fu il successore e quindi, nel 1453, passò al figlio Pietro Lancia Arezzo, che non ebbe prole, motivo per il quale l’erede fu Valore Lancia Arezzo, fratello di Pietro e zio di Corrado. Nel 1476 troviamo barone di Piraino Guglielmo Raimondo Lancia Moncada, figlio di Pietro; nel 1498 morì, senza figli, Guglielmo, e per questo troviamo il di lui fratello Blasco Lancia Moncada; nel 1513 gli succede il figlio Girolamo Lancia Gaetani. Ma i Lancia erano una stirpe irrequieta politicamente e socialmente e quindi, ancora una volta, per un breve periodo, furono privati delle loro terre; Il paese, costellato di edifici religiosi, conserva ancora la sua struttura tipicamente medievale. | |