Origini, evoluzioni,
involuzioni, culture e facies di una città vanno
narrate nel loro complesso anche se non in modo
rigorosamente didascalico ma bensì
critico-costruttivo. Il detto “chi non conosce la
storia non ha futuro”, serve proprio ad evitare di
ricadere in errori già fatti da altri in un passato
più o meno recente o antico.
Ogni tanto val bene rinfrescare la memoria ai
cittadini “distratti” ma anche ad informare i
giovani sul perché dello stato reale delle cose che
li circondano; perché certe cose siano andate o
fatte in un certo modo anziché in un altro e
soprattutto infondere loro la consapevolezza del
loro potere di veto, a ragion veduta, sugli
amministratori locali.
Scelte politiche avventate o frutto di tornaconti
personali possono influenzare in negativo altre a
venire e la vita stessa della città. Consapevolezza
è la parola chiave che rende così i giovani
partecipi della vita sociale ed evolutiva della
comunità; una persona consapevole è così in grado di
capire ed eventualmente bloccare atti politici che
possono pregiudicare il loro stesso futuro.
Una città, per mezzo dei suoi amministratori deve
fornire una lunga serie di aspetti di crescita, da
quello culturale a quello ludico, dalla piena
vivibilità di ogni parte del territorio alla piena
fruibilità dei luoghi pubblici, al libero accesso
degli atti amministrativi come al diritto di
opposizione a provvedimenti “insani” per svariati
motivi. Ancora oggi il luogo primario di formazione
dei futuri cittadini rimane obsoleto e inadeguato.
come metodo e contenuti, rispetto alle scuole di
intere aree del nord del paese; incidono, nella
serenità, edifici vecchi, male attrezzati e pure
fatiscenti in molti casi privi di requisiti di
staticità.
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