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San Fratello

(Messina)

 
 
 
 
 

 

 

   In un bellissimo sito dominante un ampio tratto del Mar Tirreno si erge S. Fratello; centro agricolo dei Nebrodi compreso fra i torrenti Furiano ed Inganno. La cittadina è situata a ridosso di una rupe costituente i ruderi del castello di Turiano, a circa 700 m./s.m. Il nome di S. Fratello si suole far risalire ai Santi protettori Alfio, Filadelfio e Cirino, tre Santi Fratelli che avevano subito il martirio a Lentini nell'anno 263 e i cui resti mortali furono trafugati da S. Tecla e poi custoditi nella rocca di Dèmena, sopra   S. Fratello. 

 

   Le reliquie riportate alla luce nel periodo normanno vennero trasferite nella Chiesa Madre, dove sono devotamente custodite, in una cassa d'argento. Secondo alcuni studiosi il nome Dèmena, trasformatesi nel tempo in Dèmone, non piacque agli abitanti che, intendendo onorare la memoria dei Santi Fratelli lo cambiarono in San Filadelfio, alteratesi poi nella pronuncia locale in S. Fratello. Questo ultimo non sarebbe soltanto l'erede della Dèmena medievale ma pure dell'antica città sicula di Apollonia, una delle tante località vittime delle incursioni di Verre e che Cicerone trovandosi in Sicilia in qua­lità di questore ricorda nel 3° libro delle Verinae. L'attuale cittadina è stata fondata da una colo­nia di Lombardi, a seguito di Adelaisa di Monferrato, terza moglie del Conte Ruggero. Testimonianza di tale origine ne è il dialetto locale: un ibrido di parlata provenzale e lombar­da con costrutti neo-latini e che differisce da tut­ti gli altri dialetti della Sicilia, essendo esso una lingua a parte, caratterizzata da un vocabolario che è lingua parlata e scritta.

 

   Dal punto di vista turistico, S. Fratello, attrae per il suo paesaggio ricco di bellezze naturali, e per la sua superba posizione sopraelevata, quasi aerea, dominante l'ampio litorale compreso tra Capo d'Orlando e S. Stefano di Camastra. La maggiore attrattiva turistica è sicuramente il meraviglioso bosco. Non mancano, però, i beni artistici storici e archeologici che fanno di S. Fratello un centro di sicuro interesse culturale. Fra questi primeggia il santuario dei Tre Santi, situato sul promontorio detto "Monte Vecchio" prospiciente il centro abitato. È un luogo solitario, che conserva intatta la suggestione del passato e il fascino di un eremo.   Il santuario fu costruito tra la fine del XI e l'inizio del XII secolo, presenta evidenti caratteristiche di stile arabo-normanno, con il tipico prospetto dal tetto a capanna.

                             

   Il maggiore interesse è costituito dalla cerchia di mura megalitiche e dalle basi di alcune torri distrutte che qui si trovano. Non mancano inoltre, altri elementi di sicuro valore archeologico che s'intende portare alla luce con gli scavi previsti.

 

   Accanto alle risorse culturali, artistiche e folkloristiche che caratterizzano fortemente i costumi e gli usi del centro sanfratellano, assu­me notevole interesse il vasto patrimonio ambientalistico, costituito essenzialmente dal bo­sco, che si estende per gran parte degli 80 Km2 del comprensorio comunale e che occupa un'area centrale del Parco dei Nebrodi. Il prezioso patrimonio floristico e faunistico della zona costituisce senz'altro una fonte di interesse turistico per l'impareggiabile e fitta vegetazione che si presenta alla vista dei visitatori.

 

   La cucina sanfratellana semplice e genuina rispecchia le caratteristiche di quella mediterra­nea. I tipici piatti locali hanno origine da un insie­me di prodotti semplici. Degni di nota sono i maccheroni fatti in casa al sugo o al pomodoro, le lasagne coi legumi, le stuzzichevoli frittelle di cardi, le saporite salsicce, il tipico formaggio ovino e bovino preparato per lo più in forme alte e larghe ed il famoso caciocavallo, lavorato con una tecnica diversa da quella del formaggio. Inoltre i pastori si sbizzarriscono a creare le forme più varie: di cavalli, fantocci e soggetti diversi.

 

   Particolare attenzione merita l'accurata produ­zione di dolci, legata alle tradizioni folkloristiche; come la pignolata nel periodo carnevalesco, i dolci con ripieno di noci, mandorle, fichi secchi e altri aromi, nel periodo natalizio; gli agnelli pasquali ed i biscotti caratteristici con l'uovo sopra. Da non dimenticare i dolci in pasta di mandorle dalla forma schiacciata dette "bianche e nere". Da evidenziare è inoltre la produzione dell'olio. Si tratta di una cucina casalinga, che alla bontà e all'autenticità tradizionale unisce il genuino sapore dei prodotti provenienti da una terra ge­nerosa.

 

   Il territorio di San Fratello è caratterizzato da colture agrarie, in ampi tratti collinari insistono piccoli vigneti e diversi frutteti di minore interesse economico a carattere familiare e tradizionali colture di oliveti. Il bosco di San Fratello ricade nel Parco dei Nebrodi, ed è attraversato dalla SS 289, la caratteristica particolare del Bosco è che si conserva nella quasi sua totalità allo stato naturale ed è di particolare bellezza il paesaggio che si presenta agli occhi del visitatore. Il bosco oggi ospita nel suo habitat naturale volpi, gatti selvatici, istrici, martore, tartarughe terrestri e diverse specie di uccelli.

 

 

 
 
 
 
 
 

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