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Saponara (Messina)
 
 
 
 
 
 
 

 

   Saponara ha origini molto antiche, ed è difficile stabilire con precisione quale sia il periodo in cui fu fondata. L'opinione più sostenuta è quella che Saponara sia stata fondata nel Medioevo, intorno all'anno Mille. La presenza del “castello” sulla collina che sovrasta il paese, alta 321 m, fa pensare ad una struttura bizantina in grado di intercettare dall'alto tutti gli spostamenti degli arabi invasori. Dal XII secolo Saponara raggiunge un certo numero di ettari di terreno e insieme al “castello” e al “Casale”, riesce a diventare un feudo, con a capo Matteo Palizzi, il quale morirà nel 1353 in una sommossa popolare, per i suoi errori politici.

 

   A Matteo Palizzi successe, nella seconda metà del 1300, Enrico Rosso, un conte messinese, poi a Filippo Marino, Guglielmo Raimondo Montecano e Nicolò Castagna. Quest'ultimo morì senza lasciare figli, perciò il feudo passò alla famiglie La Grua Ventimiglia e Pollicino.

 

   Il centro è di chiara origine medievale, lo testimoniano i resti del poderoso castello che dalla rocca continuano a dominare quello che rimane del contado. E' anzi verosimile che su quell'altura sin dall'alto medioevo sia esistita qualche opera fortificata, poi adattata a castello o ricostruita in epoca successiva alla conquista normanna della Sicilia.


   I ruderi del castello costituiscono l'elemento locale più antico; infatti la tipologia della struttura potrebbe avvalorare la tesi di una sua origine anteriore al mille. Si tratta solo di un'ipotesi, la quale, però, se confermata, anticiperebbe al XI - X secolo l'origine di Saponara, il quale certamente è nato in funzione della suddetta struttura difensiva.


   La documentazione è scarsa, ma da quella esistente sappiamo che quale dote maritale, concessione, privilegio, lascito, investitura, baronia, ducato, Saponara, dal 1353 al 1804, fu possesso delle più nobili famiglie siciliane che avevano ingerenza politica nella Val Demone, del cui comprensorio faceva parte.


   Sappiamo da Vito Amico (1778) che il paese venne insignito del titolo di ducato nell'anno 1650 per privilegio di re Carlo, e che era situato in una valle amena piantata ad alberi fruttiferi, che a metà '700 era sovrastato da un castello già in rovina mentre era "elegante e magnifico" il palazzo baronale nel cui atrio sgorgavano "perenni fonti di acque".


   L'ultimo duca di Saponara fu Giuseppe Alliata Moncada che ottenne l'investitura nel 1805 e la mantenne fino al 1825, anno in cui la cittadina divenne comune autonomo assieme a Villafranca, con la denominazione di Saponara - Villafranca.

 

 

 
 
 
 

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