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Siculina nei Tempi nei Luoghi e negli Eventi dei Siculi

Uno dei princìpi che mi ha ispirato nella creazione del personaggio Siculina, è stato il modello arcaico della filosofia inteso come Paideia (in greco antico: παιδεία, paidéia), che significa formazione o educazione, è il termine che nell'antica Grecia denotava il modello pedagogico in vigore ad Atene (periodo Omerico) nel V secolo a.C., riferendosi non solo all'istruzione scolastica dei fanciulli, ma anche al loro sviluppo etico e spirituale al fine di renderli cittadini perfetti e completi, una forma elevata di cultura in grado di guidare il loro inserimento armonico nella società, come riporta l’enciclopedia Treccani. Siculina si modella così a storyteller per la narrativa d’ambientazione storica che le ho affidato. Ella ripercorre la lunga storia che conduce al grande popolo dei Siculi. Moltissimi sono gli indizi che portano al percorso indo-iranico che essi hanno affrontato e certezze vengono acquisite durante gli studi effettuati da archeologi e glottologi nel sito di Mehrgarh nel Belucistan Pakistano. Siculina è presente nella vita di tutti i giorni, nel bene e nel male, di queste genti che hanno peregrinato per il mondo ma, principalmente, nelle aree mediorientali della terra.

Siculina si rivolge così ai ragazzi, ai fini istruttivi, come pure ai giovani e a quanti desiderano approfondire i contenuti di quel vuoto storico di circa 400 anni prima dei cosiddetti Greci per poi correre indietro nel tempo, alle origini di tutto, per dare un senso concreto alla storia e agli eventi che hanno formato il mondo così come lo conosciamo oggi.

Poiché la filosofia è quella che ci insegna a vivere, e poiché, come tutte le altre età, anche la fanciullezza trova in essa di che imparare, perché non le viene insegnata? (Michel de Montaigne, Saggi).

Siculina, con i suoi messaggi, comportamenti e pure nelle analisi del momento storico da ella vissuto, può far comprendere ai nostri ragazzi le ragioni degli eventi e da cosa possono essere stati causati; la loro interpretazione e le cause che hanno determinato i momenti futuri delle società ad essa contemporanee.

La filosofia è innanzitutto una forza di interrogazione e di riflessione che verte sui temi della conoscenza e della condizione umana. (Edgar Morin, La tete bien faite) Ma ribadire che “La filosofia è riflessione al quadrato, citazione di (T. Adorno) potrebbe incutere nei ragazzi timore di cose difficili.

La filosofia è conoscenza acquisita, attraverso il corretto ragionamento degli effetti o fenomeni a partire dai concetti delle loro cause o generazioni, o reciprocamente la conoscenza acquisita delle generazioni possibili a partire dagli effetti conosciuti. (Hobbes, "De corpore")

La filosofia è rispecchiare astrattamente in concetti l'intera essenza del mondo, e così quale immagine riflessa, deporla nei permanenti e ognora disposti concetti della ragione: questa e non altro è filosofia. (Schopenhauer)

Ma andiamo per ordine:

La filosofia (in greco antico: φιλοσοφία, philosophía, composto di φιλεῖν (phileîn), "amare", e σοφία (sophía), "sapienza", ossia "amore per la sapienza") è un campo di studi che si pone domande e riflette sul mondo e sull'essere umano, indaga sul senso dell'essere e dell'esistenza umana. Questa la sintesi che circola in rete.

"Chi sono allora, Diotima, quelli che filosofano, se non lo sono né i sapienti né gli ignoranti?" "E' chiaro anche ad un bambino ormai - disse - che sono quelli a metà tra questi due e che di essi fa parte anche Amore. La sapienza, infatti, fa parte delle cose più belle e Amore è amore del bello, sicché è necessario che Amore sia filosofo e, in quanto filosofo, sia in mezzo tra il sapiente e l'ignorante". (Platone, "Simposio").

Gli uomini hanno cominciato a filosofare, ora come in origine, a causa della meraviglia: mentre da principio restavano meravigliati di fronte alle difficoltà più semplici, in seguito, progredendo a poco a poco, giunsero a porsi problemi sempre maggiori: per esempio i problemi riguardanti i fenomeni della luna e quelli del sole e degli altri astri, o i problemi riguardanti la generazione dell'intero universo. Ora, chi prova un senso di dubbio e di meraviglia riconosce di non sapere; ed è per questo che anche colui che ama il mito è, in certo qual modo, filosofo: il mito, infatti, è costituito da un insieme di cose che destano meraviglia. Cosicchè, se gli uomini hanno filosofato per liberarsi dall'ignoranza, è evidente che ricercano il conoscere solo al fine di sapere e non per conseguire qualche utilità pratica. E il modo stesso in cui si sono svolti i fatti lo dimostra: quando già c'era pressochè tutto ciò che necessitava alla vita ed anche all'agiatezza ed al benessere, allora si incominciò a ricercare questa forma di conoscenza. E' evidente, dunque, che noi non la ricerchiamo per nessun vantaggio che sia estraneo ad essa; e, anzi, è evidente che, come diciamo uomo libero colui che è fine a se stesso e non è asservito ad altri, così questa sola, tra tutte le altre scienze, la diciamo libera: essa sola, infatti, è fine a se stessa. (Aristotele, Metafisica I,2,982b).

Dove troviamo le origini della filosofia: I Veda sono i più antichi documenti dello spirito umano di cui siamo in possesso. La radice sanscrita vid del termine Veda significa “sapienza” o anche “visione”, infatti i saggi autori li hanno compilati sulla base di una visione interiore, possibile solo quando e dove la filosofia venga vissuta e si sia acquisita purezza d’animo. Da tale fonte interiore il saggio, o rishi, rivela la verità della vita, una verità che il semplice intelletto non è in grado di cogliere. Tali esperienze intuitive sono alla portata di tutti gli uomini, purché essi lo vogliano. Ciò che è dogma per l’uomo comune diventa esperienza per il puro di cuore. Da qui in avanti è lecito pensare ad una costante evoluzione del pensiero passando per le culture indoiraniche fino ad arrivare al periodo pre ellenico. Mi viene da dedurre che la filosofia, intesa come insegnamento abbia radici assai più antiche che l’antica Grecia.

 

 

 
Pagina e link collegati a cura dell'Associazione Culturale editrice "Accademia di Arti e Culture". 
 
 

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                  by Rosario Rigano