Quale il valore sociale e culturale apportato dalla
storyteller Siculina in queste narrazioni,
sicuramente il valore umano, la presenza, la valenza
sociale ed esistenziale del tempo; di quelle genti
alla ricerca di nuove forme di vita e di scoperte
che potessero migliorare il loro status.
Lo faccio con la mascotte Siculina la quale incarna
l’origine, l’identità e le ragioni del presente.
Essa percorre il filo logico creato da archeologi,
geologi, glottologi, linguisti, storici, studiosi e
dai genetisti che per mezzo di reperti, delle
interpretazioni delle glosse ma pure dall’accurata
ricerca sui collegamenti genetici/genomici tra i
vari popoli ne delineano i percorsi nei luoghi, nei
tempi e negli eventi che portano ai nostri giorni.
Nuove scoperte ed interpretazioni del periodo
preistorico, non annullano o escludono le attuali
conoscenze, anzi le arricchiscono. Solo chi rimane
ancorato alle sole cose che sa, può temere tali
evoluzioni sociali e culturali.
Ma attenzione, gli
archeologi possono classificare e definire una
facies culturale attraverso i suoi resti materiali,
ma non possono - da soli - attribuire a una data
cultura il nome di un popolo. Possono essere d’aiuto
gli storici antichi, ma si tenga presente che essi
sono vissuti molti secoli più tardi dei fatti che
narrano; e che di eventi così remoti possono
riferire solo ciò che era stato tramandato oralmente
di generazione in generazione, cioè antiche
leggende. L’archeologia era molto di là da venire, e
la storia era “nata” da poco.
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