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Parco archeologico e paesaggistico (hanno dimenticato di aggiungere naturalistico) della Valle dell’Aci. Questo avamposto, ma più che altro un ulteriore poltronificio regionale, ramo dell’assessorato dei Beni Culturali e dell’identità siciliana di Palermo, è solo un ente autoreferenziale, autocelebrativo e fine a sè stesso. Non crea sviluppo, non porta migliorie tecniche e pratiche alla fruizione del patrimonio archeologico, paesaggistico e naturalistico. Il cosiddetto “Parco della Valle dell’Aci” rimane ancora sulla carta ma frutta “affari” per gli addetti ai lavori. Convegni, conferenze, dibattiti, riunioni, brochure, libri, manifesti e locandine (con denaro dei contribuenti) solo per celebrare sè stessi, sindaci e assessori compresi che non ne hanno mai compreso l’effettivo potenziale. Si susseguono direttori e direttrici, spesso in età pensionabile, ma la tiritera è sempre la stessa. Esattamente come le soprintendenze.

 

 

 

 

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