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  Storie di arti e di culture secondo i principi che hanno ispirato lo statuto dell'Associazione Culturale editrice "Accademia di Arti e Culture".

   I mestieri del patrimonio culturale. Le professionalità “silenziose” si raccontano al pubblico. Noi le racconteremo al pubblico.

   Prossimamente terremo una serie di giornate dedicate alle professioni del patrimonio culturale presso l’opinione pubblica.

   L’iniziativa, ideata, promossa e autofinanziata dall’Associazione Culturale editrice “Accademia di Arti e Culture”, si pone l’obiettivo di “far parlare” quelle professioni che lavorano nell’ambito del patrimonio culturale, ma che molto spesso non sono conosciute al grande pubblico e, di conseguenza, valorizzate o tenute in debita considerazione.

   Storici dell’arte, archeologi, geologi, architetti, archivisti, restauratori, promotori culturali, avranno la possibilità di far conoscere quali siano la preparazione, i titoli, le esperienze e le modalità lavorative inerenti la propria professione.

   Esiste uno stuolo di persone che porta avanti in maniera silenziosa il patrimonio culturale italiano, cercando di proteggerlo e valorizzarlo. Si tratta di professionisti altamente qualificati, che spesso hanno sacrificato anni e anni allo studio, ma che, lavorando soprattutto “dietro le quinte”, non sono percepiti come essenziali per la tutela del nostro patrimonio culturale.

   Io sono stato invitato a parlare della mia esperienza in qualità di heritage promoter, una professione non esattamente “silenziosa” e di certo a contatto col pubblico, ma in questo caso, invece di dar voce alla storia, all’arte e alla cultura del mio territorio, potrò parlare di cosa significa essere una guida, quali siano i requisiti per esercitare questo lavoro e in quali condizioni operi chi come me non riceve nessun supporto istituzionale.

   Spesso infatti ci si scontra con l’opinione, piuttosto riduttiva e mortificante, che basti conoscere alcune nozioni della storia locale per poter essere guida, o che sia una sorta di hobby per chi lo fa, mentre è al contrario necessario, per lavorare professionalmente, avere una grande vastità di conoscenze approfondite e competenze, dalla storia, alla storia dell’arte, alle lingue straniere, alle capacità organizzative e relazionali, nonché passare un selettivo esame sulla strada.

   Questa lacuna di visibilità presso l’opinione pubblica si riflette poi nelle istituzioni, in un quadro normativo disomogeneo e farraginoso, che sta addirittura andando nella direzione della deregolamentazione, rischiando di compromettere seriamente la figura stessa della guida turistica.

   La giornata sarà dunque un’occasione importante per l’orientamento dei giovani laureandi o neolaureati che ambiscono a inserirsi in questo settore, ma avrà soprattutto lo scopo di sensibilizzare il pubblico nei confronti dei “mestieri del patrimonio culturale”: patrimonio culturale che è la vera, grande, inesauribile risorsa siciliana.

   Animare i musei, perché ai giovani non appaiano come cimiteri della storia.

   Prepararli con convegni, conferenze e premi letterari.

Rosario Rigano

 
 
 
 
 
 
 

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