| "Sublime è quell’oggetto nella cui rappresentazione la nostra natura sensibile riconosce i propri limiti (Friedrich Schiller); un oggetto, dunque, contro cui soccombiamo fisicamente, ma su cui ci eleviamo moralmente, vale a dire in virtù delle idee." Beni Culturali: Emozioni, intensità e sensazioni suscitate dall’arte interpretata nel sentimento del tempo della sua creazione. Perché ritengo applicabile al Patrimonio Culturale, sia esso mobile, artistico o architettonico, la critica del giudizio, la critica della ragion pura e la critica del giudizio sul ragionamento posto da Immanuel Kant in merito al bilancio critico delle facoltà interpretative umane come presa di coscienza del significato insito nell’opera dell’arte. Il solo fatto di conoscere è criticare quindi mettere in discussione? Mettere in discussione certo, non l’opera ma la sua collocazione, preservazione, valorizzazione e promozione ai fini della sensibilizzazione delle amministrazioni locali affinchè si dotino, in seno alla “burocrazia”, di risorse umane capaci di farlo. Ho già approfondito il concetto di merito e di valore espresso dall’artigiano collaboratore dell’artista nella costruzione dei palazzi e delle chiese a partire dal 1500. Ho valutato il valore dall’artigianato nell’espressione dell’arte non verbale, quali la pittura e la scultura intesa come diffusione di un messaggio universale con immenso potere comunicativo ed emotivo a volte superiore alle parole stesse. Ogni sito ha una sua storia quindi un percorso nel tempo, esso va individuato, comunicato, illustrato e valorizzato in ogni ambito sociale, a partire da quello scolastico, come “alimento” per la crescita culturale fonte di rispetto delle opere dell’arte e i luoghi in cui esse si trovano. Il monumento non può essere considerato memoria lontana, bisogna apprezzarne la sua attualità, il suo valore, il suo valore intrinseco, il suo messaggio, il suo insistere nella vita di tutti i giorni, il suo entrare nei nostri pensieri, coscienti della sua maestà. Occorre insomma, rendersi conto che, un bene culturale, mobile, artistico o architettonico, può soddisfare, emotivamente, direttamente il “bisogno materiale, spirituale e morale; ed appartiene alle tradizioni della comunità. L’insieme dei beni, rappresentato dal nostro patrimonio, è la nostra identità culturale; pertanto la conservazione diventa un’azione obbligata verso qualcosa che ci appartiene. Tutte le considerazioni, gli auspici e le indicazioni sopra esposte, sembrano favole negli intendimenti del lettore distratto o non consapevole della reale portata o valore reale del Patrimonio Culturale. A volte mi assale il dubbio di scrivere eresie, di scrivere a vuoto, di essere fuori dal tempo di essere solo un inguaribile sognatore pregno d’ideali e sogni d’altri tempi. Rosario Rigano | | Pagina e link collegati a cura dell'Associazione Culturale editrice "Accademia di Arti e Culture". | | |
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