Torregrotta (Messina) | | | |
| L’assenza di rinvenimenti archeologici non ha permesso di chiarire se in territorio torrese vi fosse un insediamento umano permanente durante l’età antica. L’ipotesi più accreditata dagli storici è che la zona fosse inizialmente frequentata dai Sicani e che la fertilità del suolo, unita all’abbondanza d’acqua garantita dal Niceto, favorirono l’insediamento umano periodo ellenico con la formazione di villaggi contadini. Successivamente, in epoca romana, la presenza di almeno un piccolo centro abitato è ritenuto altamente probabile poiché furono creati dei latifondi amministrati da un tribuno oppure, secondo una tesi più recente, da alcuni ricchi romani. Caduto l’Impero Romano, l’area torrese fu occupata dagli Ostrogoti e successivamente dai Bizantini assumendo la denominazione di Casale del Conte. Il Casale fu un piccolo centro agricolo raso al suolo dai Saraceni intorno all’anno 870. Gli arabi preferirono insediarsi nell’odierna contrada Radali e durante la loro dominazione, che durò fino alla conquista normanna del 1061, il territorio torrese venne chiamato Rachal Elmelum. Nel marzo del 1168 il Re normanno Guglielmo II e sua madre, Margherita di Navarra, diedero in dono l’antico Casale bizantino al monastero di Santa Maria della Scala di Messina creando l’entità territoriale che sarebbe passata alla storia come feudo di Santa Maria della Scala. Quest’ultimo comprendeva la quasi totalità del territorio torrese e in parte quello di Valdina. La concessione fu riconfermata dai successori Enrico VI e Costanza I, e poi per ben due volte, nel 1209 e nel 1221, dall’imperatore svevo Federico II. Durante il regno di quest’ultimo, il feudo su usurpato dal giudice messinese Afranione de Porta e in seguito da altri cittadini messinesi, ritornando in possesso del monastero nel 1289. Il territorio di Torregrotta è situato lungo la costa settentrionale della Sicilia, nella valle del Niceto, e si prolunga a sud verso le propaggini collinari dei Monti Peloritani. Con la sua estensione di 4,22 km², è il secondo più piccolo territorio tra i comuni della valle, preceduto solo da Valdina (2,75 km²), ed uno dei più piccoli della Provincia di Messina. Ha per limiti naturali i torrenti Caracciolo (Est), Sottocatena (Sud), Bagheria (Sud-Ovest), Lavina (Ovest) e il Mar Tirreno (Nord); confina inoltre con i seguenti comuni: Valdina ad oriente, Roccavaldina a meridione, Monforte San Giorgio a meridione e ad occidente. | |