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Comunicato stampa del 20 Settembre 2017

 

«Sono stato io a chiedere l’intervento della Protezione Civile e i Vigili del Fuoco, affinché verificassero le condizioni della casa natale di Lionardo Vigo Calanna, preoccupato dalle condizioni dell’immobile fatiscente», chiarisce il sindaco Roberto Barbagallo all’indomani del sopralluogo congiunto nell’immobile fatiscente prospiciente su via Galatea e via Marzulli. «E’ stata una mia iniziativa, non si è verificato alcun crollo di calcinacci quindi, ma mi è sembrato necessario conoscere le reali condizioni dell’immobile malmesso. Dal sopralluogo è emerso che occorre un intervento di messa in sicurezza e i nostri uffici di Protezione Civile sono già al lavoro per il progetto. Presto, quindi, il Comune interverrà in danno al privato a tutela dell’immobile storico e della sicurezza dei cittadini, un ulteriore intervento di 10 mila euro fu fatto anni fa e deve ancora essere recuperato».

 

U.S. Licia Castorina
Città di Acireale, 20 settembre 2017

 
Potrebbe questo essere il primo passo per l'auspicata acquisizione a patrimonio pubblico del sito per trasformarlo in luogo di cultura dedicato proprio a Lionardo Vigo Calanna come da me sempre suggerito.

 Rosario Rigano

 

 

  

   Lionardo Vigo Calanna

   Ricerche e considerazioni della classe 1^F (I.C. Paolo Vasta di Acireale)

 

   Marchese di Gallodoro (Acireale, 25 settembre 1799 - 14 aprile 1879) è stato un poeta, filologo e politico italiano fu esponente della cultura siciliana del XIX secolo. Le sue opere sono pervase dell'alto sentimento che egli provò per la Sicilia. Fu uno dei maggiori studiosi delle tradizioni e dei costumi popolari siciliani. Già in giovane età cominciò a comporre poemi (le prime esperienze verranno bruciate), a partecipare a riunioni accademiche, a interessarsi di lingua e dialetto, di storia della Sicilia e di archeologia. Individuò nella sua Acireale quel medio centro che, pur tra i difetti da lui stesso rimarcati, costituiva la norma per centinaia di Comuni siciliani.

 

La sua lirica giovanile è ingentilita da una presenza femminile, che egli chiama l'Unica, celandone il nome. Laureatosi in giurisprudenza, si sposò con Carlotta Sweeny, di padre inglese, che dopo soli due anni di matrimonio morì lasciandogli una bambina.

 

     Si impegnò a far rinascere l'Accademia Zelantea di Acireale, fondata nel 1671 ma di fatto spenta. Il 1848 rappresentò il crinale della sua vita: al tempo dei moti visse a Palermo a contatto diretto con Ruggero Settimo, Mariano Stabile, Emerico e Michele Amari. Fu deputato alla Camera dei comuni del Parlamento nato dall'insurrezione. Spentasi la rivoluzione siciliana ritornò ad Acireale (essendo egli «amantissimo del proprio nido») e si dedicò alla Raccolta di canti popolari siciliani, al poema epico Ruggiero, all'istruzione e alla cultura, ricoprendo anche la carica di Ispettore scolastico del Circondario di Acireale. Nel 1871 si chiedeva se mai avrebbe dato alle stampe il manoscritto "Il 1848 e 1849 in Sicilia. Testimonianze di L. V." Sul primato della civiltà siciliana Vigo - scrive Capuana - «spese gli ultimi anni lavorando alla Protostasi sicula o genesi di civiltà. La Protostasi forma due grossi volumi che la morte non gli ha permesso di pubblicare». Nel corso della sua vita mantenne un fittissimo epistolario con intellettuali italiani, tedeschi e francesi.

 

     La Raccolta di canti popolari siciliani venne pubblicata dal Vigo nel 1857 per eternare la tradizione orale del popolo di Sicilia. Egli ne aveva raccolti migliaia a partire dal 1830 "in siciliano, franco-lombardo, siculo-lombardo e in albanese" (un po' come la vicenda, più vecchia, dei fragments of ancient poetry di Macpherson). Diamo i titoli di alcuni temi all'interno della Raccolta: I Bellezza dell'uomo. II e della donna. XIII Serenate. XXXI Ingiurie. XLIV Canti morali. XLVII Indovinelli o 'Nniminagghi. LIV Mare e pesca. L'opera fu apprezzata e lodata anche da Ferdinand Gregorovius.

 

     Alla già vasta prima edizione seguì una Raccolta amplissima di canti popolari siciliani (1870-1874). La Raccolta sarà utilissima al giovane Giuseppe Pitrè, poi fondatore del famosissimo Museo Pitrè di Palermo, (esiste un consistente carteggio con Lionardo Vigo) per i suoi fondamentali studi del folclore.

 

     Luigi Capuana scrive nel 1885 che «dopo la Raccolta dei canti popolari siciliani non c'è libro che dipinga con maggior potenza e maggior precisione dei Malavoglia».

 

     Fin qui quanto riportato dai media nazionali, ma gli acesi conoscono il prestigio e la valenza storica del Vigo tanto innamorato del suo luogo natio? E la città, nelle sue istituzioni pensa di aver dato il giusto risalto semplicemente dedicando uno slargo ed un bronzo al centro di una aiuola peraltro assai trascurata?

 

     La casa natale di Lionardo Vigo Calanna, nella centralissima via Galatea di Acireale è oggi fatiscente e dichiarata inagibile; la stessa ha origini nel finire del 1500 ed era abitata dai notabili Marzullo (da cui poi nacque la via dei Marzulli).

 

     Noi pensiamo che il luogo che dette i natali a Lionardo Vigo possa essere degnamente recuperato, oltre che per gli affreschi e quant’altro contenuto al suo interno, anche come sede di “studio” per i nostri studenti; come luogo di natura storico-culturale da indicare ai turisti quindi possibile mèta per i visitatori ma, soprattutto perché possa essere altresì riqualificato un edificio nel centro storico di una città che perde pezzi giorno dopo giorno, quei pezzi che una volta perduti non potranno più essere rigenerati. La targa apposta dall’amministrazione comunale del 1991 passa sicuramente inosservata e reca chiarissime tracce di incuria ed abbandono da tempo immemorabile. Si provveda anche ad apporre un divieto di affissioni.

Pagina e link collegati a cura dell'Associazione Culturale editrice "Accademia di Arti e Culture".

 

 
 
 
 

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By Rosario Rigano