A distanza di
cinque
anni ancora silenzio
Acireale: Il Giardino Belvedere
"Vittorio Emanuele III°
Note
storiche sull’unico grande giardino pubblico della città: il
giardino Belvedere sorto nel 1848 ed intitolato a Vittorio
Emanuele III.
Il
nome Belvedere venne attribuito per lo splendido panorama che si
gode affacciandosi dal suo balcone centrale, in fondo al
vialone, che sporge sulla Timpa e che sovrasta la borgata
marinara di Santa Maria La Scala.
Sei
busti di illustri acesi dell’800 e del ‘900 sono posizionati al
centro delle aiuole. La “rotonda” che si eleva a palco sulla
sinistra veniva usata in estate per le manifestazioni musicali.
Ad uso pubblico anche un piccolo campetto per eventi sportivi di
minore importanza. Sulla destra si trova la vasca (che in
passato ospitò cigni e papere) con il gruppo marmoreo di Aci e
Galatea; ancora in fondo si scorgono i “ruderi” di quello che fu
un “Café chantant” e poi teatro Eden, edificio in stile moresco
dove si eseguivano concerti ed operette.
Fin qui la storia della “Villa Belvedere” meta irrinunciabile
dei visitatori che onorano la città, che ai nostri giorni
ha perso moltissime peculiarità che la distinguevano. Persino i
pesci nella vasca sotto il balcone centrale sono spariti, dei
cigni nessuna traccia, l’ingresso era “realizzato in
acciottolato bicolore e recava la scritta “Villa
Belvedere”, non viene più curato il datario realizzato con
piantine sotto la balconata centrale (indicava giorno mese ed
anno).
Fino a
qualche anno fa, il sito è stato
“teatro” di una “bancarellata” generalizzata definita
pomposamente “Fiera dello Ionio” che ha “accolto” tra i vialetti
del delizioso giardino pubblico persino “arrusti e mangia” oltre
che venditori di ogni tabella merceologica esistente a livello
mondiale (c’erano anche i cinesi), ed è stato persino consentito
volantinaggio indiscriminato dentro e fuori il circuito, sebbene
vietato da ordinanze sindacali ancora vigenti.
L’ultimo giorno di
“fiera” prima della chiusura abbiamo rilevato la devastazione
delle aiuole e parecchio altro. Era il caso di devastare cotanta
armoniosa ed impareggiabile bellezza in favore di quella che
molti hanno paragonato alla fiera del sabato? Tra chi di
“dovere” nessuno si è indignato o almeno non ne abbiamo notizia.
Finalmente l'epilogo, con fondi europei si avviano i lavori per
rifare il look di una parte di esso, si ripristina quello che fu
il "Cafè chantant" Eden (poi teatro), costruzione in stile
Moresco, dove si eseguivano concerti e operette. Qui nel 1905
Acireale vide proiettata la prima pellicola cinematografica. Si
amplia e si trasforma quello che fu "l'Angolo di Paradiso" che
ospitava un Bar e pizzeria i cui locali ospitavano di tanto in
tanto anche trattenimenti di matrimoni; oggi qui si dovrebbero
realizzare spazi per luoghi d'incontro di associazioni e circolo
culturali annettendo la novità di un cosiddetto anfiteatro come
luogo di incontro - ricreazione - aggregazione. Per il resto
pare si stia ripristinando tutto quanto era andato in malora per
abbandono e per "cattiva gestione" come l'infelice idea di
piazzarci dentro "la famosa fiera dello Ionio".
Che
cosa non successo: Il Giardino dedicato a Vittorio Emanuele III
di fatto è o era un sito storico, per cui addebitiamo la
responsabilità alla Soprintendenza a non averlo riconosciuto
tale. Le Soprintendenze per i Beni Storici, Artistici ed
Etnoantropologici, quali organi periferici del Ministero per i
Beni e le Attività Culturali - Mibac - sono regolate dal Decreto
Legislativo 22 gennaio 2004 n. 42 in materia di "Codice dei Beni
Culturali e del Paesaggio", con compiti in ambito territoriale,
in materia di "Beni Culturali, Paesaggistici, Museali,
Archivistici ed affini. In Sicilia la Soprintendenza dipende
direttamente dall'Assessorato ai Beni Culturali e dell'Identità
Siciliana. Devastata e snaturata un pezzo di storia sotto gli
occhi di tutti.
Altro
particolare di cui nessuno parla: Le canalette laterali del
vialone centrale erano costruite con preziosi ciottoli bianchi
del Simeto e ciottoli rossicci dell'Alcantara. I fregi
ornamentali del prospetto del Cafè Chantant erano impreziositi
da oro zecchino. Le artistiche inferriate della vasca dei cigni?
E poi l'uscita su via Aquilia Nuova ci pare realizzata in
assoluta violazione del Codice della Strada. Sono troppe inoltre
le difformità riscontrate con il capitolato d'appalto
originario.
Acireale è fatta così, tutto dentro: attività commerciali,
artigianali, industriali, insalubri o inquinanti, professionali,
abusivi (con il tacito consenso di chi dovrebbe vigilare sulla
regolarità degli atti prodotti da uffici, consiglio,
amministrazione e "personaggi vari". L'Europa ci
chiede: "Come sono stati spesi i dieci milioni di euro? Pare
che documentabili, all'interno del Giardino Belvedere, siano
solo un milione e ottocentomila.
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