Collassa inesorabilmente il Patrimonio Architettonico della città di Acireale e con esso i valori intrinseci del medesimo.

     Con grande enfasi spesso ascoltiamo annunci del tipo: “ Acireale aderisce… a questo o a quest’altro” senza però muovere un dito o investire un centesimo per salvaguardare la storia e con essa il futuro della città.

     Conoscenza e coscienza del patrimonio artistico, architettonico e culturale sono le basi ma da sole non bastano, anzi non servono se ad esse non si accompagnano tutela come preservazione, valorizzazione e promozione di tutto ciò che compone l’identità storica e culturale di Acireale.

     Le chiacchiere e i proclami non portano a niente di concreto. Parlare di Unesco o aderire al programma Fai se poi il patrimonio architettonico viene non solo abbandonato ma anche devastato mi sa di propaganda pre elettorale.

     Nulla è stato fatto in merito alla casa natale di Lionardo Vigo Calanna. Nulla è stato fatto per ridare decoro alla chiesetta del SS: Crocifisso del Rinazzo. Niente emerge a proposito della piazza san Michele e della stessa Chiesa a seguito dell’impegno profuso dall’Associazione Culturale editrice “Accademia di Arti e Culture” che con la valente opera di tre classi dell’Istituto Comprensivo Paolo Vasta ha posto l’attenzione, con un’attenta ricerca su tre casi eclatanti da sempre ignorati. Qui si è tentato di intervenire su siti importanti ignorati non su cose già fruibili e ben conservate.

     In una città che non attua il Regolamento di Igiene e Tutela Ambientale (Il Regolamento d’Igiene e Tutela Ambientale (R.I.T.A) detta norme integrative e complementari alla legislazione nazionale, regionale e comunitaria. La presente disciplina si configura come quadro di riferimento per le disposizioni di tutela della salute e dell'ambiente, anche se organicamente connesse ad altre materie e/o inserite in altri regolamenti comunali.

Le norme contenute nel presente regolamento sono dirette a prevenire e rimuovere ogni causa di insalubrità e di inquinamento, disciplinando le attività che vengono svolte nel territorio comunale, al fine primario di garantire la tutela dell'ambiente, dell’igiene e della sanità pubblica, ma anche al fine di rendere più sicuro ed agevole l’operato di ognuno e di ogni attività produttiva, così anche garantendo - nella chiarezza e nel rispetto della salute e dell’ambiente- ogni attività e la nascita e lo sviluppo delle imprese artigianali e commerciali nel territorio comunale); che storna i fondi da utilizzare per costruire parcheggi; che preleva da altri capitoli di bilancio per finanziare un Carnevale ormai fallimentare; che utilizza continui anticipi di cassa dalla tesoreria per 365 giorni all’anno come segnalato dalla Corte dei Conti per finanziare la spesa corrente; che ha lasciato morire la possibilità di un parcheggio nell’ex mercato San Giuseppe; che lascia moltissime strade pericolosamente al buio perché non ci sono lampadine; che spreca centinaia di migliaia di euro nelle partecipate e nell’apparato burocratico ignorando i “dettami” persino del Ministero dell’Economia oltre che della Magistratura Contabile…è gravissimo.

     Quale programmazione può sembrare credibile con questo tipo di gestione? Nessuna a nostro parere. Nessuna revisione della spesa è stata programmata anzi, si è ignorato persino un preciso indirizzo del Governo Regionale che impone 18 ore per gli ex Lsu, Puc e Asu ed invece il sindaco non solo continua con 24 ore ma addirittura in alcuni casi 36 e straordinari. Con il taglio di un ulteriore 20% da parte della Regione da dove sta prelevando i fondi il sindaco?

     Noi pensiamo che i bilanci siano costantemente falsati e che la voragine aperta sia ormai incolmabile. Il prossimo segretario generale ha una bella gatta da pelare.