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   Gioiosa Marea

 

   Gioiosa Marea è un comune di 7.251 abitanti della provincia di Messina in Sicilia.

 

   Il nome è legato a un altro paese, Gioiosa Guardia, che sorgeva sul Monte Meliuso e che fu abbandonato in seguito al terremoto del 1783 e alla carestia dell'anno successivo; i suoi abitanti, evacuati, fondarono un nuovo centro sulla costa, ribattezzandolo appunto Gioiosa Marea, per distinguerlo dal vecchio. È tra le mete turistiche più rilevanti della provincia di Messina e della Sicilia.

 

   Adagiata sul litorale tirrenico della costa siciliana, Gioiosa Marea è una cittadina dalla naturale vocazione turistica nonché il comune del litorale più prossimo alle Isole Eolie. Oltre al turismo che occupa buona parte della popolazione, attività preminenti nel territorio gioiosano sono legate alla piccola imprenditoria (industria nautica in primis) e al commercio che hanno in grande parte soppiantato l'agricoltura, l'artigianato e la pesca locale. Gioiosa è rinomata per le sue spiagge, i tramonti estivi, la gastronomia e l'animo gioviale dei suoi abitanti.

 

   Il territorio ha un'estensione di 26 Km² e il centro cittadino sorge a 30 metri sul livello del mare. Gioiosa Marea fa parte del consorzio Costa saracena ed è situata a circa 20 km dall'antica città greco-romana di Tindari, circa 80 km da Cefalù e 90 dall'Etna. Dista 61 km dal casello di Messina nord e 150 da Palermo est. È dotata di una piccola stazione ferroviaria sulla linea Messina-Palermo e gli aeroporti più vicini sono l'Aeroporto Falcone e Borsellino di Palermo e l'Aeroporto di Catania - Fontanarossa.

 

   Le origini del primo abitato sono fatte risalire alla liberazione dell'Isola dai Saraceni effettuata dal conte Ruggero d'Altavilla nel 1062. Sotto il regno di Federico III di Aragona, essendo l'Isola "travagliata da stragi, guerre intestine e pestilenze" si crearono le cosiddette capitanie a guerra nelle città demaniali e nella vicina Patti venne nominato capitano Bonifacio Aragona e successivamente Vinciguerra d'Aragona che a Gioiosa Guardia vi costruì un castello (attualmente in stato di secolare abbandono). Fu quest'ultimo che sul Meliuso vide la necessità di "fabbricarvi una torre e ne attuò l'idea" in un luogo "tutto di pietra calcare massiccia" ove sorse l'Oppidum Guardiae Jujusae. L'importanza di Jujusa Guardia era magnificata dalla sua posizione: "a ciel sereno dominava un orizzonte immenso che spaziava dalle Eolie (specie Vulcano e Lipari) all'Aspromonte di Calabria, al Capo di Messina, dall'Isola di Ustica a Capo Gallo a Palermo, al Monte Pellegrino e dalle Madonie all'Etna". Nel XV secolo sorse la cosiddetta Chiesa del Giardino, probabilmente costruita sui resti di un tempio dedicato alla dea madre, simile a quello dedicato al culto di Artemide sorto, invece, in cima alla poco distante rocca di Capo Calavà.

 

   Nel 1407, re Martino I di Aragona concesse al barone Berengario Orioles Lanza "il Giorgio di Giojosa" per il calo della Tonnara. Da allora la pesca del tonno ha caratterizzato l'attività di questo centro marinaro fino agli inizi degli anni sessanta del Novecento, rendendolo uno dei più prestigiosi in tutto il territorio regionale anche se oggi, dell'assetto originario, restano solo l'impianto planimetrico, la volumetria e alcuni brandelli della parte abitativa.