Il nascente Parco Archeologico e Paesaggistico della Valle dell'Aci. Chiusa la prima fase della competizione culturale "Scoprire i tesori, culturali e naturali nel parco archeologico e paesaggistico della Valle dell'Aci, organizzata e condotta dall'associazione culturale editrice "Accademia di Arti e Culture di Acireale e per il cui percorso si è scelto di partire dalla città e non viceversa, come associazione ci poniamo adesso alcune riflessioni. Questo parco è davvero realizzabile così come DEVE essere realizzato? Io da presidente ricordo bene il "monito" espressomi dall'ex assessore ai Beni Culturali della Ragione Siciliana prof. Antonio Purpura: "Se saprete concepirlo potrebbe diventare per il posto una sorta di piccola Pompei". Io ne ho compreso il significato; altri non so. Torniamo all'esperienza vissuta dagli studenti dell'Istituto Comprensivo Paolo Vasta di Acireale e precisamente della II^ d, percorso ancora incompleto perchè è stato negato loro l'accesso all'area archeologica di Capomulini che per noi rimane la chiave di lettura per la completa definizione di detto parco. Parliamo di un parco a rete ma nell'ordine di nascita e crescita storica di esso è Capomulini l'inizio di tutto. Quattordici anni persi, dal momento della consegna da parte dell'ex sindaco Nicotra e soprintendente Gesualdo Campo, perchè l'area e rimasta transennata senza che nessuna attività di ricerca si svolgesse al suo interno. Cosa rimane? La domanda si presta a parecchie ipotesi che al momento preferiamo non esprimere, aspettiamo che la soprintendenza (o chi per essa) decida il da farsi. I ragazzi sono qui ed hanno bisogno di interlocutori seri e qualificati. Noi come loro. Nel frattempo riepiloghiamo i punti su cui gli studenti dell'Istituto Comprensivo Statale Paolo Vasta di Acireale e precisamente della II^ d si sono soffermati vista la decisione di partire dalla città e non viceversa, per avvicinarsi al perimetro del parco. ********* Una classe di scuola media, questa 2^d dell'Istituto Paolo Vasta come esempio di opinione pubblica. Di cosa abbiamo parlato nel corso degli incontri settimanali avvenuti in presenza di loro insegnanti. Abbiamo in primo luogo approfondito il concetto di "Identità storica locale" ed analizzato il significato di "Amore per la città". Ci siamo misurati in virtù delle nostre conoscenze e dei nostri intendimenti nei nostri differenti punti di vista raccordati con le differenze di età ed esperienze vissute. Siamo stati insieme a spasso nei tempi e nella storia del nostro territorio. Abbiamo percorso le origini di molti siti e monumenti; abbiamo verificato le rispondenze storico-sociali che ci sono state tramandate, le abbiamo anche commentate con spirito faceto ma propositivo. Abbiamo immaginato la vita e i rapporti sociali che potevano esserci, come ci sono sicuramente stati, nelle aree oggi oggetto di studio cui ci è stato impedito l’accesso da parte della Soprintendenza di Catania. Noi siamo andati oltre con buona volontà, fervida fantasia ed immaginazione passando così oltre la mera burocrazia dettata da inspiegabili divieti. Abbiamo rilevato squallide realtà locali cui questi ragazzi sono ormai abituati a convivere; non esistono per loro spazi sociali, culturali ed ambientali in cui far crescere la loro volontà di ricerca e di nuove esperienze conoscitive e cognitive del territorio loro perché lo erediteranno piuttosto malconcio. Rosario Rigano 
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