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   Quello che doveva e poteva essere il Parco Archeologico, Paesaggistico e Naturalistico della Valle dell’Aci ed oggi probabilmente non è più.

 

   In particolare Capomulini, la Timpa e l’Area Gazzena.

 

   Oggi giovedì 21 Aprile 2016, prendiamo atto di essere stati definitivamente destituiti, spodestati di ogni potere decisionale sul nostro territorio, sulle nostre cose, sul nostro futuro; dai beni e dall’identità storica e culturale che adesso altri ci confezioneranno secondo protocollo deciso dagli oscuri burocrati della Regione Siciliana con il consenso degli obbedienti e consensienti deputati a Sala d’Ercole.

 

   Causa spending review spediti in pensione 170 dirigenti (se si doveva aspettare la spending review) quindi di conseguenza si accorpano territori e competenze. Di fatto il quasi nato Parco Archeologico, Paesaggistico e naturalistico della Valle dell’Aci viene inglobato nell’Area Archeologica di Catania (Anfiteatro romano, Teatro romano e Odeon, Terme della Rotonda, Terme dell’Indirizzo), privando il nostro territorio di una sua identità che il politici locali non hanno mai saputo estrinsecare e sviluppare. Tra l’altro i pochi reperti della nostra area archeologica si trovano a Catania. Il nostro territorio viene così svuotato della propria identità, parliamo della parte più importante della provincia che è Capomulini e per filo logico tutto ciò che percorre il tracciato a valle della Timpa di Acireale fino a Pozzillo e forse oltre.

 

   Ci chiediamo: quanto c’è di interesse museale nel nostro territorio?

   Noi pensavamo anche ad un parco non solo ad un ecomuseo.

 

   Così sarà solo un cimitero di culture, storie e peculiarità locali che raccontano la vita nei nostri territori sin dall’anno mille a.C.

 

   Tutto questo in virtù di una Legge Regionale, la 16 del 2 Luglio 2014 che istituisce gli Ecomusei della Sicilia. Tutti gli articoli che compongono la Legge sembrano bellissimi e certamente condivisibili ma a nostro parere difficili se non impossibili da realizzare nella misura in cui servono al territorio.

     

   Nota del giorno: "Gli avvisi di chiusura dal 18 aprile al 15 maggio esposti in alcuni dei più importanti siti culturali della città di Catania, la dicono lunga sullo stato di gestione dei beni culturali e archeologici in Sicilia. Stiamo parlando infatti dell’anfiteatro Romano, Terme della Rotonda e Terme dell’indirizzo, gioielli di testimonianza archeologica etnea, dichiara Adele Palazzo del PD. Da quanto si apprende le motivazioni che stanno alla base di tale chiusura risiederebbero nel ritardo delle procedure di appalto per la pulizia dei siti e relative questioni del personale di custodia.

 

 
 
Pagina e link collegati a cura dell'Associazione Culturale editrice "Accademia di Arti e Culture". 

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                by Rosario Rigano