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Foto di repertorio

Chimera Unesco

 

 

Disastro nel centro storico di Acireale.

 

     Quella che doveva e poteva essere una deliziosa piazzetta, arricchita con aiuole, negozi chic ma anche eleganti “botteghe di frutta e verdura” a cento passi dalla Basilica di San Sebastiano monumento messaggero di pace nel mondo per l’UNESCO, dalla piazza del Duomo oggi riattraversata da migliaia di autoveicoli, dalla piazza San Domenico, dalla stupenda chiesetta del Suffragio e via dicendo, quella che per posizione nel centro storico è il più importante crocevia con tutto il resto della città ma anche con paesi limitrofi, altro non è che l’attuale piazza Marconi: "a piscaria"; quello spaccato di ogni sorta di mercanzia gettata in mezzo alla strada, in barba ad ogni regola e di ogni legge oggi in vigore. Un luogo per molti versi impraticabile dove merce depositata persino per terra, bancarelle, prodotti ittici, frutta e verdura esposta al gas di scarico delle automobili che veicolano all’interno della “pescheria” non sembra sfiorare minimamente gli amministratori che nulla fanno per rendere dignità a quella piazza e soprattutto per garantire le salute degli avventori di quei posti. Chissà quale sarà mai l'indirizzo politico di sindaco e assessore al ramo impartito a chi "di competenza".

 

     Ferita sanguinante nel centro storico di Acireale, quella piazza è rimasta scolpita nella memoria di un commissario UNESCO, Ray Bondin che inorridito alla vista del famoso grattacielo che sorge nella medesima, ha confezionato persino un dossier sui numerosissimi abusi edilizi che “vivono e rallegrano” il centro storico della città e il suo barocco. Commento a caldo “regalatomi” dalla consultant francese Elena Cattarini Legér è stato “peccato Acireale” quando si parlava del tentativo di “annettere” Acireale al “Val di Noto” tramite una associazione denominata “amici degli amici dell’Unesco”. Tentativo fallito e 40milioni delle vecchie lire  gettate al vento per opera dell’ex commissario regionale dott. Raimondi.

 

     E allora? Allora niente, immobilismo, incompetenza, trascurato miseramente ogni angolo del centro storico. Via Dafnica è stata massacrata negli orditi dei palazzi in cui sono stati installati contatori Sogip, cassette della posta, parabole, citofoni, pluviali e persino vi si affiggono lutti e manifesti. Per non parlare di altre vie e piazze.

 

     Bella Visibilità dei beni culturali, Valorizzazione? Fruizione? Tutela? Gestione? Stendiamo un velo pietoso e facciamo finta di non aver mai sentito l’ultima raccomandazione dell'ex Capo dello Stato Giorgio Napolitano a proposito dei Beni Culturali.

 

     Complimenti a vecchi e nuovo sindaco e all’assessore al ramo, alla deputazione nazionale e regionale ma soprattutto ad acesi ed acitani che come al solito si recano alle urne in previsione di probabili futuri favori personali.

 

 
 
 
 
 

Foto di repertorio risalenti a moti anni fa.