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   Sagre da reinventare.

   Quest’immagine genuina che pubblichiamo, ci serve anche per ricordare che nei fine settimana si svolgono diverse Sagre. Non è il caso qui di tracciare bilanci (diranno: c’era un po’ meno gente venerdì sera; ce n’era troppa sabato sera e domenica le corti sono comunque state prese d’assedio per il pranzo di mezzogiorno). Però proprio grazie a questa fotografia che rimarrà nell’immaginario collettivo come storica, è forse il caso di chiederci se le Sagre oggi rispecchiano ancora il senso originario di tali manifestazioni. Certo, molte aziende della regione fanno affidamento su questi appuntamenti per introitare soldi con cui finanziare le proprie attività. Ed è una buona cosa.

   È anche vero che gli organizzatori si sforzano di trovare spunti di contorno che diano un senso alle tradizioni, ricordando l’importanza dei prodotti esposti Ma è fuori dubbio che molti appuntamenti soprattutto al sabato sera si trasformino in un grande carnevale autunnale per migliaia di giovanissimi che giungono da ogni parte e che solo di striscio riescono a percepire il senso di tradizioni legate alla nostra prevalente civiltà contadina. Ragazzi e ragazze che fanno il pieno di alcolici ancora prima di metter piede all’interno dei nuclei storici, già storditi prima… di cominciare la festa.

   Da alcuni anni si dice che qualcosa va cambiato in alcune di queste Sagre. È tempo e ora che davvero si percorrano nuove strade, tali eventi potrebbero diventare una festa che sappia unire – sotto il segno di una tradizione contadina che rimane la nostra radice comune e che può essere declinata in una forma “moderna” e “sana”.

 

 

Pagina e link collegati a cura dell'Associazione Culturale editrice "Accademia di Arti e Culture".

 
 

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                 by Rosario Rigano