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Questo libro testimonia le vicissitudini delle genti del tempo,
la perseveranza nel tentativo di migliorarsi l’esistenza, gli
ostacoli posti dai signorotti del tempo, le ricche famiglie
dell’epoca, la laboriosità degli artigiani e della gente comune.
La lenta realizzazione delle opere che ancor oggi ci ritroviamo
nel contesto urbano, realizzate da valenti ingegni non solo
locali. Ciò che poteva essere e non è stato fatto e/o
realizzato, ciò che potrebbe essere ripreso e ancora non lo si
fa per dar vita ad una città realmente turistica e magari
inserita nella World Heritage List dell’Unesco. Le vicende qui
narrate hanno anche lo scopo di evidenziare le diatribe e gli
scontri tra i vari casati o famiglie del tempo. Erano anche i
tempi in cui si ostentava ricchezza e opulenza ma anche dominio
sulle fasce meno o per nulla abbienti. “Ieri” poteva essere il
tempo per dare un senso al complesso architettonico, storico e
culturale alla città; oggi forse non più perché è evidente la
snaturazione originaria dello stesso.
Questa città non ha più quel fascino discreto di una nobildonna
in avanzata età, che magari cerca di coprire i segni del tempo
(le rughe) con trucco e cipria. Quel fascino è stato violato da
una serie di interventi “criminali” che difficilmente potranno
essere risanati. Il libro aiuta alla comprensione del valore
intrinseco del patrimonio acese; ne indica maestà ai fini di
preservazione, valorizzazione, promozione, fruizione e gestione
perché un bene culturale non è mai fine a sé stesso, esso è
insito e quindi parte integrante del sito che lo ospita. Uno
degli scopi per cui l’Unesco chiedeva un’area di rispetto
quantomeno antistante i sei monumenti proposti per la World
Heritage List era anche per questo motivo. Il libro non è
l’esaltazione di città e personaggi che hanno fatto la storia,
esso esprime anche i punti di vista di chi ne ha raccontato
l’evoluzione o involuzione a seconda dei casi. Ecco che per
storici, epigoni e mercenari si intende chi ha fatto una
narrazione cronologica degli eventi; chi ne ha fatto una
narrazione di parte; e chi ha tratto profitti, anche economici
prima, durante la ricostruzione post terremoto del 1693 e dopo.
Rosario Rigano

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