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Perchè abbiamo scelto di chiamarci Accademia di Arti e Culture
 
Questa pagina/gruppo social , è stata creata per sondare la sensibilità dei cittadini verso ciò che da uomini e loro idee ci sono stati tramandati dallo scorrere del tempo e che sopravviverà a noi stessi.
 

 

 

 Cultura e bramosia del virtuale sono agli antipodi

 

  La cultura e la bramosia del virtuale: salto nel vuoto più totale. I media ne prendano atto.

 

  Se tutto finisce in rete chi mai si muoverà dal divano di casa per ragioni culturali, per andare a visitare un museo o un sito archeologico in Sicilia? Saranno pesanti le ricadute economiche che ne deriveranno, come già lo sono, salvo i trionfalismi di certi politici che inneggiano al successo di musei aperti con ingresso gratuito per i casuali vacanzieri della domenica. È il turismo in presenza che genera economia, è un ticket d’ingresso che mantiene il sistema e non il prelievo dalle tasche dei contribuenti per mantenere eserciti di custodi, sorveglianti, direttori, collaboratori e compagnia cantante. Solo il turismo in presenza potrà garantire l’apertura e il mantenimento di musei, parchi e siti archeologici. Questa miopia “politica” sta annullando e spegnendo il lavoro, spesso gratuito, di ricercatori, studiosi, antropologi, archeologi (che operano al di fuori delle logiche politiche), geologi, glottologi, linguisti, genetisti, archeo-astronomi e creatori di consapevolezza culturale quali i narratori che da tutti questi “volontari della vera cultura” traggono linfa da diffondere soprattutto tra giovani studenti. Cosa sta accadendo in realtà. Grazie ai soliti sistemi di selezione “innaturale” agevolazioni e finanziamenti vanno “anche politicamente” ad avventori occasionali che sono bravissimi a fare copia e incolla qui e là sulla rete “prendendo” da fonti non verificate e notoriamente poco o per nulla attendibili. La cultura vera con tutto questo non ha nulla a che spartire. Nessuna attenzione alla vita sociale e culturale che ha agevolato vita e contatto relazionale nella vera vita preistorica della Sicilia che ha dato il via alla socializzazione tra genti di diversa etnia. Niente più in presenza, solo nozioni virtuali, niente confronti con autori e relatori di ricerche vere e reali sui territori di riferimento; dove sono finiti gli antropolgi dei nostri tempi? Oggi si è dato spazio a “selezionatori” che al curriculum professionale, indice di meritocrazia, preferiscono la presenza in rete e i like sulla pagina social; lo squallore di un metodo che conduce all’incultura e alla mediocrità di massa; ma questo era l’obiettivo della globalizzazione e ci stanno riuscendo. Andiamo consapevolmente verso il nulla o vuoto più assoluto.

 

  

 

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            by Rosario Rigano

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