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Sapete che c’è? C’è tanto da dire,
da fare, da modificare e per certi versi rivoluzionare.
Lo so, mi hanno definito un rivoluzionario ma in effetti
lo sono poco, forse sono “altri” antichi, fermi a cose
obsolete. Io sono sempre stato uno spirito
rivoluzionario, ribelle, irrequieto ma innovativo e
purtroppo per me, o per loro, mi imbatto o forse sbatto
con stuoli di conservatori che si definiscono
“progressisti”. Ma quando mai. Il mondo viaggia a 1.100
km/h e se stai fermo vieni travolto. Sapete che c’è? C’è
che la mia scoperta somiglia all’arte barocca, la pietra
danzante; con me i beni culturali parlano, parlo loro e
da essi scaturisce un messaggio attuale, di presenza nel
presente, di attualità pur nella loro millenaria ed a
volte vanitosa concezione. Le arti, le culture, i
talenti, i mestieri e le professioni che li hanno
generati sono qui, oggi attuali ma rigenerate ed evolute
al passo con nuove tecniche, nuove scoperte scientifiche
per la loro preservazione/tutela, manutenzione e
restauro; alla ricerca di un’adeguata visibilità e
valorizzazione, di una corretta promozione e gestione.
Un bene culturale non è un “oggetto” passivo e a sé
stante, esso vive nel presente insieme a noi in ogni
fase del nostro quotidiano vivere, lavorare, divagarci.
Consiglio di non fare copia e incolla di questo mio
saggio, non sapreste attuarlo e neppure spiegarlo.
Rosario Rigano
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Pagina e
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editrice "Accademia di Arti e Culture". |
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Rosario Rigano
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