.

 

.

 
Sezione libri
2023
 
 
 
 
 
 

   Questo progetto è imperniato su tre finalità che a loro volta vertono su altrettante che portano tutte allo sviluppo culturale, sociale ed economico del territorio ma tutto questo può essere attuato solo con una mirata programmazione con basi certe e non solo politiche.

   Delle tre proposte messe in campo dall’Associazione Culturale editrice “Accademia di Arti e Culture” con il patrocinio dell’Iccrom, la prima è essenzialmente pensata per i ragazzi delle scuole medie, anche se una dirigente ha osservato che andrebbero proposte sin dalla IV^ e V^ elementare perchè con “La Bellezza nei Beni Culturali” si coinvolgono i ragazzi nel tessuto sociale e culturale della città, li educa all’osservazione, alla comprensione e li rende consapevoli della bellezza dell’arte insita in ogni monumento o comunque di ciò che compone i beni culturali, siano essi mobili, artistici o architettonici. Li educa al concetto del senso estetico, dell’ordinato assetto urbanistico e al decoro urbano oltre alla capacità di individuare i corpi estranei che deturpano l’integrità e l’armonia di un monumento o di un’opera architettonica, ad essere critici, con cognizione di causa, e non assuefatti al degrado, al disordine e all’anarchia. Questa operazione culturale si chiama formazione. Il percorso intrapreso da questi ragazzi chiuderà il suo ciclo con l’uscita dalle medie inferiori perché alle medie superiori non ci sarà un continuum di questa filosofia di formazione. Eppure è di questo che la scuola deve nutrire i propri studenti ma le direttive ministeriali e dei vari assessorati regionali sembrano, anzi vertono decisamente su altre priorità. Il caso del Parco archeologico e paesaggistico della Valle dell’Aci è l’esempio più clamoroso del fallimento delle politiche regionali. Scopro oggi che in un sito di interesse culturale è più produttivo edificare una palazzina o realizzare un parcheggio.

Arti, culture, mestieri e professioni del patrimonio culturale” è dedicato alla miriade di artigiani e professionisti che si adoprano, lontani dai riflettori mediatici, per far si che il nostro patrimonio sopravviva grazie ad una accurata preservazione, tutela e mirata manutenzione curativa. Sono mestieri difficili e per esercitarli è nessaria una adeguata preparazione di studio ed esperienze sul campo ma sicuramente redditizie se espletate con passione, professionalità e dovizia di culture e conoscenze settoriali.

   Sicuramente propedeutici, questi due passaggi, per giungere al clou del nostro progetto: “Preservazione, promozione, valorizzazione, fruizione e corretta gestione” del nostro patrimonio.    

   Preservazione e Rispetto: Specificatamente conservazione e si intende: ”Azione di mantenimento del bene in oggetto in stato di efficienza e in condizioni di essere usato”; il fine è quindi quello di proteggere il bene attraverso la manutenzione curativa prima del restauro. Per salvaguardare il patrimonio gli specialisti della conservazione sono impegnati in diverse azioni che possono distinguersi in: Prevenzione: Serie di misure per ridurre i rischi di un potenziale deterioramento. Si agisce sulle eventuali cause di degrado prima che si verifichino gli effetti. Per esempio, controllare il grado di umidità di un ambiente, limitare il numero di visitatori in un ambiente piccolo e delicato, ecc.

   Conservazione curativa: Serie d’interventi per ridurre il più possibile gli effetti del degrado di materiali e assicurare la continuità e la sopravvivenza del bene (per es. rinforzare la tela di un quadro, consolidare un muro pericolante, disinfestare una statua lignea dagli insetti)

   Restauro: Intervento su di un bene seriamente deteriorato per restituirgli la leggibilità e garantirne la conservazione. Il restauro costituisce spesso un intervento traumatico per l’opera d’arte, quindi é meglio prevenire piuttosto che restaurare.

   Manutenzione: Serie di azioni miranti a prevenire l’intervento di restauro mediante regolari controlli e azioni preventive.

    Valorizzazione: ipotesi per una corretta e più appropriata valorizzazione considerando gli ostacoli anche di natura burocratica oltre che materiali che ne ostacolano la piena valorizzazione.

   Promozione: ipotesi per la visibilità e migliori metodi di promozione mirata del Bene, considerando anche l’eventuale apporto del privato escludendo fini di lucro a sè stanti.

   L'educazione al patrimonio culturale si configura come un sistema dinamico di processi orientati a incrementare saperi, creatività e consapevolezza dei ruoli di individui e comunità in rapporto all'eredità culturale, alla sua valorizzazione, tutela, fruizione e trasmissione.

   Fruizione: ipotesi per meglio agevolare le visite al Bene medesimo anche con il contributo di associazioni o club service che ne aumentino la visibilità. Sempre con la dovuta cautela nella fruizione e limitandone accessi di massa e incontrollati.

   Gestione: ipotesi di possibile gestione del Bene in oggetto che possa creare un circuito virtuoso di turismo culturale capace di creare benefici all’indotto che ne cura e gestisce la promozione. Su questo punto incidono per forza di cose i primi quattro. Serve quindi una seria organizzazione che garantisca programmazione e realizzazione di ciò che serve alla piena attuazione di tutti i punti prefissati.

   La visione olistica racchiude una prospettiva a 360°, nella quale l'uomo e il mondo vengono visti nell'insieme e non separati. Questo permette di aprire gli orizzonti e analizzare gli eventi e noi stessi con altri occhi, dandoci la possibilità di mettere in pratica l'armonia mente-corpo-spirito.

      

 

 

 

 

Seguici sulla pagina
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Pagina e link collegati a cura dell'Associazione Culturale editrice "Accademia di Arti e Culture".

Portale Culturale degli Eventi Siciliani

By Rosario Rigano

Riproduzione riservata