| Deve il suo nome al monastero benedettino di San Nicola, situato nel suo territorio fin dal 1359, la cui costruzione fu ordinata dal vescovo di Catania Marziale. Le prime case si svilupparono attorno al monastero, ma dopo molte eruzioni e distruzioni, il monastero fu abbandonato da parte dei monaci e gli abitanti ricostruirono in una zona più bassa, dove fu anche costruita la prima chiesa madre dedicata all'immacolata, che fu sepolta dalle sabbie eruttive dell'eruzione dell'Etna del 1669, come tutto il paese, e oggi si trova sotto le case, nell'incrocio di via martiri d'Ungheria e via Catania. Il paese venne ricostruito intorno al 1670-1680: la chiesa della madonna del Monte Carmelo, con annesso ospizio (oggi scuola elementare) venne edificata nel XVIII secolo (facciata 1750), la chiesa S. Maria delle grazie successivamente, la chiesa S. Giuseppe e la chiesa Madre vennero costruite per ultime. Solo nel XIX secolo vennero edificate le chiese di S. Francesco di Paola, e la cappella dei ss. Cosma e Damiano. Nel 1886 il paese venne minacciato da una colata lavica, fu ordinato anche lo sgombero del paese, ma il braccio di lava si fermò a soli 100 m dalle prime case, e il 13 giugno (giorno del S. Patrono del paese, S. Antonio di Padova e della Pentecoste) gli abitanti ritornarono nel loro paese. L'anno dopo venne restaurata la chiesa madre, distrutta dai terremoti. Come ringraziamento venne costruita la Cappella di S. Agata che ricorda il luogo in cui il Dusmet esortò la santa a salvare il paese. | Festa dell'arancino |
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