A cosa ho dedicato il
mio tempo. Se penso al sentimento del tempo, come
valore di vita e non come successione di istanti,
penso al più alto valore sociale che si possa
intendere. Non ho mai detto che il tempo, in sè per
sé, è asfitticamente denaro; ho sempre sostenuto che
il tempo dev’essere solo ben impiegato, certamente
fruttifero, ma di buoni propositi, di buone
intenzioni ed azioni che presto o tardi daranno
frutti economici.
Fare cultura è
certamente una missione ma è anche un grosso lavoro
di impegno, ricerca, studio e buon senso, tanto buon
senso ed umiltà. Ognuno di noi può ritenersi attore,
nel suo piccolo, se sacrifica sudore e tempo alla
causa della società che lo contiene insieme ad
altri. Ricordiamoci che la cultura imbriglia la
violenza, rasserena gli animi e invoglia al dialogo.
Occorre per questo suscitare curiosità, voglia di
sapere.
Celebration
duemilaventicinque
Il mio tempo nel tempo
di Rosario Rigano
È il tempo dedicato alla narrazione della Sicilia in
tutte le sue culture, eventi, civiltà e peculiarità.
Scopo primario è sempre stato quello di erudire i
ragazzi, i giovani ed abituarli al ragionamento, a
pensare con la propria testa e formarsi una
personalità.
Celebration
per la 20^ pubblicazione dell’autore Rosario Rigano.
Ogni libro può rappresentare una o più storie. In
ognuna di esse l’autore da’ voce al territorio e
tutto ciò che in esso insiste o avvenuto nei tempi,
nei luoghi e negli eventi. La storia locale, le
arti, le culture, le peculiarità e i suoi cantori.
La bellezza e l’armonia nei beni culturali. Le aree
e i siti di interesse culturale, archeologico,
architettonico, paesaggistico e naturalistico.
Racconta l’Etna in tutte le sue sfaccettature, tra
poesia nel tempo e spettacolo della natura,
descri-vendone amori, colori e sapori in un contesto
di armonia, natura e cultura. Le bellissime ed
irripetibili borgate marinare adagiate sotto la
timpa nel mare dell’Etna tra peculiarità, miti e
tradizioni. I momenti storici delle drammatiche
dominazioni fino alla conquista dell’autonomia. Le
fasi preisto-riche e protostoriche con avvincenti o
dramma-tiche storie accadute nella preistoria della
Sicilia centro-sud-orientale ove popoli, uomini e
loro idee manifestano aurore di culture e civiltà
che danno origine alle nostre identità, grazie anche
all’idioma siciliano che ne ha trasmesso valori,
contenuti, amori, passioni, culture e sentimenti.
>
L’autore:
Ovviamente in ognuna di esse c’è anche la mia storia
culturale, il mio impegno sociale e la mia
personalità dove prevale Eros inteso come amore,
bellezza e conoscenza; l’amore che domina e veicola
ogni cosa del nostro esistere, della nostra vita
vissuta o subita.
>
Vent’anni di ricerche, studi, valutazioni e
comparazioni.
>
In primo piano L’Etna: ovvero lo spettacolo della
natura.
nelle sue irripetibili peculiarità: amori, colori e
sapori, folclore, miti e tradizioni;
>
Il Mare dell’Etna
in cui sono adagiate le borgate marinare sotto la
Timpa di Acireale, - tra la poesia del tempo e lo
spettacolo della natura
>
StoriArtEtnea -
Storia dell’arte locale - tra luoghi
di culto, palazzi storici e dimore nobiliari
>
I nostri siti di interesse culturale:
Archeologico, architettonico, paesaggistico e
naturali-stico - tra preservazione, promozione,
valorizzazione, visibilità, fruizione e gestione.
>
“L’armonia e la bellezza nei beni
culturali” - Ovvero: la cultura del bello in
quanto tale, espressa con Arti, Culture, Talenti,
Mestieri e Professioni dei Beni Culturali
>
Le identità in una Sicilia eterogenea, multietnica e
multiculturale. “L’Idioma Siciliano”: dalle origini
ed evoluzioni di una lingua madre, “Il Siciliano”
(90 parlate di origini diverse) così come
riconosciuto dall’Unesco, fino alla storia
compiacente dei filosofi greci.
>
I lasciti verbali (pochi) delle varie dominazioni
che si sono succedute dal 1000 in avanti.
>
La vera storia del cosiddetto Regno di Napoli e
delle Due Sicilie, prima (Regno di Sicilia),
durante (Regno dei Borbone) e dopo (Garibaldi &
Company).
>
Storie nella preistoria della Sicilia orientale.
Narrazione di fatti, storie d’amore o di denuncia
sociale come cronaca del vivere quotidiano,
sostanzialmente un romanzo ancestrale. Un libro può
contenere anche denunce, laddove denuncia sta per
“portare a cono-scenza”, evidenziare, far sapere e
questo vale per le condizioni di vita in una
determinata regione del mondo. Storie nella
preistoria che perdurano nelle condizioni di vita
attuali di alcuni popoli: parlo di mutilazioni
genetiche delle bambine, dello sfrutta-mento dei
bambini, dell’annullamento della personalità e
femminilità, come della stessa esistenza delle
donne.
>
Un libro su Acireale: La storia, le arti e i
suoi cantori - tra storici, epigoni e mercenari dal
1092 ai nostri giorni.
> L’Opera Omnia in 4 volumi
“Aurore di culture e civiltà nella preistoria e
protostoria della Sicilia che pongono l’isola al
centro di un percorso euro-afro-asiatico.
L’avvincente e coinvolgente prei-storia della
Sicilia sud-centro-orientale documentata attraverso
fonti certe e attendibili. dal 2400 al 440 a.C. Il
più grande congresso mai avvenuto negli ultimi 500
anni. Una complessa miscellanea di culture e civiltà
da cui nascono le prime comunità in Sicilia.
Nel contesto delle documentazioni e parziali
narrazioni didattiche manca l’uomo dal punto di
vista antropologico, sociale, emotivo e cultuale.
Manca il siciliano nelle evoluzioni ed espressioni
culturali che furono dei sicilioti (ovvero la
commistione di Siculi e Megaresi) e prima di loro
dei Sikani. Questo siciliano non ha mai affrontato
il gravoso bagaglio del suo riscatto sociale e
identitario, nella sua terra e delle sue vere
origini. Il confronto va’ fatto tra siciliani, senza
subire indottrinamenti di personaggi e personaggetti
d’oltre stretto.
Tutto questo manca nelle ormai deserte biblioteche
“nostrane” mai aggiornate per cui non al passo coi
tempi. Tutto fermo al secolo scorso, ai classici, al
mito, alle conclamate tradizioni e spesso utilizzate
per incontri politici. In sostanza offrono
pochissimo o niente ai giovani che vorrebbero una
fonte più attendibile alla rete. Sono gli stessi che
poi lamentano il fatto che nessuno legge libri,
senza però valutare la reale offerta di prodotto
editoriale. Da parte mia posso documentare che
l’Accademia degli Zelanti, con annessa biblioteca mi
ha chiuso le porte per ben due volte. Eviterò di
parlare delle rappresentazioni
“allegorico-grottesche” che talune amministrazioni
comunali vorrebbero dedicare alla “cultura e ai
libri”. Inevitabile considerazione: Nessuno più vede
con i propri occhi, nessuno più pensa con la propria
testa ma già dall’avvento dei social ed oggi più che
mai con l’AI. |