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   Castiglione di Sicilia

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     Castiglione: un presepe tra l’Etna e il fiume Alcantara.

 

    La storia di Castiglione è insita nel suo nome, Castel Leone, antica fortificazione che dominava la valle dell'Alcantara, i cui resti sono ancora visitabili.

 

Fu abitata dai Greci già dal 403 a.C., che avevano capito sin d'allora il punto nevralgico in cui era situato, e costruirono sulla rocca un punto d'avvistamento fortificato a controllo dell'unica via d'accesso per l'interno della Sicilia.

     Nel corso dei secoli si avvicendarono romani, che costruirono ponti, arabi che rivoluzionarono i sistemi d'irrigazione e giunsero persino ad allevare coccodrilli nel fiume Alcantara, normanni e svevi , sotto i quali Castiglione divenne città regia, e Ruggero di Lauria, ultimo feudatario.

 

   Castiglione si sviluppò e prosperò sotto tutte le dominazioni: il castello continuava a fortificarsi, si costruivano chiese e palazzi, grazie alla ricchezza proveniente dalla coltura e dalla lavorazione del lino e delle nocciole.

Paese pieno di storia e di leggende: al castello ne sono legate moltissime, ma anche alle cube basiliane , ed al cosidetto "cannizzu", una torre d'avvistamento che si racconta sia stata spaccata in due da un terribile fulmine.

 

     Il paese è collocato a 621 mt. s.l.m., controlla visivamente un vasto territorio e domina il fiume dell'Alcantara con gran parte della valle omonima. Ad oggi, comprende sette frazioni: Rovittello, Solicchiata, Passopisciaro, Verzella, Gravà, Mitogio e Castrorao.

 

     Il Castello di Lauria

 

     Non abbiamo notizie certe sulla sua origine, ma le due finestre bifore della parte ovest ci lasciano intuire che il nucleo principale sia stato edificato molto probabilmente durante il periodo normanno-svevo.

 

     Tale sito nel corso della storia dell’abitato ha avuto di sicuro una funzione molto rilevante tanto da dare il nome al paese. E’ certo che Castiglione nel XII secolo viene chiamato Quastallum da Edrisi, Castillo in un diploma di Ruggero II, Castillio in un diploma di Papa Eugenio III.

 

     L’attuale nome, invece, significa Castello grande. Al latino medievale castellum, infatti è stato aggiunto il suffisso accrescitivo –ione, facendolo diventare Castellione, che gli aragonesi prima e gli spagnoli poi pronunziavano Casteglione. Il termine ben presto comunque interpretato come Castello del Leone per offrire al paese un marchio di regalità, dando luogo anche allo stemma: un castello e due leoni accovacciati.


     Il castello nel Medioevo, collegato alla roccaforte del Castelluccio e ad un avamposto identificabile con la chiesa di San Pietro era messo in comunicazione con questi da passaggi sotterranei, che giungevano, si dice, fino al Cannizzo. Essi costituivano un vero e proprio complesso architettonico e difensivo, ed un vecchio stemma cinquecentesco della città, con tre torri, mette in evidenza la loro importanza. I vari quartieri del castello assumevano funzioni diverse. Vi era la parte più nobile riservata al castellano; vi erano le scuderie, i fienili, le stalle, le abitazioni per i servi e per gli addetti alla manutenzione; vi erano le carceri, all’interno delle quali, nelle scomode celle dette dammusi, lunghe non più di due metri ed alte appena un metro, venivano rinchiusi spesso i più facinorosi avversari politici e più incalliti delinquenti; vi erano le cisterne per conservare l’acqua piovana o per nascondervi, durante gli assedi, vettovaglie e suppellettili preziosi; vi erano le rotonde bombe di pietra, pronte per essere scagliate contro i nemici; vi era nella parte più alata un ampio locale, detta Solecchia, che comunemente si ritiene fosse la zecca dove si coniavano le monete, ma poteva essere il luogo dove il feudatario si riparava dal sole, dopo aver completato quasi per intero il suo vastissimo feudo.

 

  La Kubba
 
Eventi in città
 

Di particolare richiamo l'estate castiglionese in cui "Suoni e Visioni" è  evento culturale più atteso.