.

.

 

 

Strutture ricettive

Aree attrezzate

Il tempio del vino

Sagre e miti

   Mazzarrone

Panorama

 

     Sita agli estremi limiti della provincia di Catania, a circa 300 metri sul livello del mare, Mazzarrone ha assunto la dignità di ente locale autonomo con la legge regionale 7 maggio 1976, n. 55, con la quale sono state erette in unico Comune autonomo le località Piano Chiesa, Botteghelle, Cucchi, Leva e Grassura, costituenti la frazione di Mazzarrone e appartenenti al territorio di Caltagirone, e la località Botteghelle-Sciri Sottano insistente sul territorio di Licodia Eubea. Sorti a far data dal 1870, con una connotazione prettamente rurale, questi borghi si popolarono sempre più fino a dar vita ad un comune che, per le sue vocazioni produttive incentrate sulla viticoltura, in particolare, dagli anni trenta, sulla coltivazione intensiva di uva da tavola IGP, si è posto al centro di un'economia ricca e prospera. Il nome Mazzarrone ha un’etimologia interessante ma di non semplice lettura, sulla quale gli studiosi non concordano. La più suggestiva è sicuramente quella di origine greca: Maz, spiga, e aron o arun, frumento, è cioè terra ricca d frumento.

     Nonostante la giovane età del comune, il territorio di Mazzarrone ha radici che affondano in un passato remoto, come testimoniano i rinvenimenti archeologici che riportano alle epoche greca e romana. La parte di territorio ceduta dal Comune di Caltagirone, storicamente è rappresentata dall'ex feudo Mazzarrone, mentre la parte ceduta da Licodia Eubea era una porzione dell'ex feudo Sciri. In tali feudi si sono avvicendati diversi possessori appartenenti a diverse famiglie. Per Mazzarrone: Giovanni de Laumia (1296), Federico de Cardona, Antonio de Timera da Lentini, Attardo Landolina, la famiglia de Caramanno (che nel 1513 ne donò una parte al monastero delle monache del SS. Salvatore di Noto), le famiglie dei Platamone, dei Gravina, dei Requisenz, degli Iacona; ed infine, dal 1866 (con la legge "eversiva" che espropriò i beni ecclesiastici), le famiglie nobiliari dei Gravina, dei Chiarandà e dei Leva. Mentre per quanto riguarda Sciri, il possesso fu detenuto, per un periodo molto lungo, dalla famiglia Santapace.

   Con l'ottenimento dell'autonomia e l'istituzione a Comune, la laboriosa popolazione di Mazzarrone, vide finalmente soddisfatta una legittima aspirazione che rappresentò il punto finale di una rivendicazione sostenuta per più di vent'anni e l'inizio di una nuova vita amministrativa autonoma.

BIBLIOGRAFIA:

 - SANTINA PARADISO, Mazzarrone, Un comune giovane tra gli Erei e gli Iblei – CUECM, Catania 1995;

 - SANTINA PARADISO, Parrocchia San Giuseppe, abhinc centum annos, Un secolo di fede, storia e tradizione 1908-2008, 2009.

 A cura della Dott.ssa Santina Paradiso (Storico locale)

    

 
Eventi in città
 

La capitale dell'uva Italia espone il suo miglior prodotto già dai vigneti che non ha certo bisogno di ulteriori presentazioni e magnificenze.