| I pochi reperti archeologici rinvenuti nel territorio di Tremestieri (sepolcri di terracotta, lucerne, vasellame, monete, utensili in metallo e pietra), testimoniano la presenza di consistenti insediamenti umani, fin dall'epoca ellenistica, romana, bizantina e araba. Per le frequenti eruzioni vulcaniche sembra che l'abitato si sia spostato più a valle, dando origine all'insediamento di Mascalucia. Appartengono all'epoca normanna le prime tesimonianze scritte su Tremestieri, in documenti pubblici risalenti all'anno 1126, che riportano la citazione 'Tria Monasteria', dalla quale avrebbe origine il nome attuale. Secondo un 'altra ipotesi il toponimo deriverebbe da 'Tre Musteri', cioè tre palmenti. Nel periodo aragonese, verso il 1348, le guerre tra baroni portarono gravi disagi per le popolazioni di questa area, aggravati dall'eruzione vulcanica avvenuta nel 1381 e dalle frequenti devastazioni provocate da terremoti ed ancora eruzioni nel corso del XVI secolo. Il 1600 fu per il casale di Tremestieri, dipendente da Catania dal punto amministrativo, un secolo di contraddizioni, in quanto da una parte esso risentì della crisi generale, ma dall'altra ebbe uno sviluppo dal punto di vista agricolo. Il casale, popolandosi, ben presto assunse le caratteristiche di centro abitato con una propria autonomia da Catania, che divenne effettiva quando, nel 1641, esso fu venduto al nobile commerciante genovese Andrea Massa assieme al titolo di Duca. Nel 1646 il titolo, separato dal territorio che rimase al Massa, fu ceduto al nobile Pietro de Gregorio Buglio e passato successivamente alla famiglia Rizzari, in seguito al matrimonio della figlia del de Gregorio Buglio con Francesco Rizzari. In seguito al terremoto del 1693, l'abitato subì pesanti danni, mentre nel XVIII secolo il paese passò sotto la dominazione borbonica. Nel XIX secolo, con l'entrata in vigore del nuovo ordinamento amministrativo, durante il Regno delle due Sicilie, nasce ufficialmente il comune di Tremestieri. | |