Villarosa Palazzo Sant’Anna Significativa struttura rurale settecentesca, il cui utilizzo originario è individuabile ad uso di residenza campestre nobiliare. Insieme ad esso, eretti lungo le pendici della collina, si trovano il Palazzo Stanzie e il Palazzo Notarianni, coltivati principalmente a cereali e uliveti collocati quasi uno di fronte all’altro. Gli edifici si distanziano reciprocamente di poche centinaia di metri Il palazzo S. Anna, fatto costruire nel 1630 dal duca Placido Notarbartolo con l’intento fallito di realizzarvi intorno la città di Villarosa è edificato in un unico corpo su tre livelli con copertura a due falde e struttura in muratura costituita da conci di tufo di estrazione locale. Accanto all’edificio si rilevano i resti di una cappella campestre costruita nel 1676. Lo stato attuale di conservazione dei due palazzi, a differenza della Casa Notarianni, è piuttosto buono; a parte, infatti, qualche sporadico intervento di restauro essi conservano il loro aspetto originario. Non hanno subito un inarrestabile declino anzi il loro utilizzo attuale è rimasto quello di abitazione rurale e centro aziendale ad indirizzo cerealicolo ed olivicolo. Sulla collina ad est della contrada San Giuseppe per volontà del proprietario del terreno detto appunto Sant’Anna, sorse la cappella omonima nel 1782 e la masseria e residenza di campagna. Ivi, fino a un quarantennio fa, la Santa veniva festeggiata con un pellegrinaggio del clero e dei fedeli di Villarosa e frazioni. Al termine della festa in contrada San Calogero si svolgeva un annuale gara equina. Intanto il tempo ha deteriorato la chiesetta fino a ridurla un rudere costituito da tre pareti esterne; su una di esse esiste ancora una fonte per l’acqua benedetta. L’immagine sacra di detta Chiesetta agreste è stata trasferita e conservata nella chiesa Madre di Villarosa, dove si trova anche quella di San Calogero dal tempo in cui la cappella cimiteriale dei Deodato è stata abbattuta dopo l’evacuazione dei morti ivi tumulati e conseguente trasferimento nel Cimitero Civico. Ermelinda Garaci | 
