Vizzini è una delle più antiche città della Sicilia. Le prime notizie certe risalgono alla tarda età del bronzo. A questo periodo risale un "ripostiglio" rinvenuto dal Barone Ippolito Cafici, ricadente nella Contrada "tre canali", i cui reperti vengono custoditi ed esposti nel Museo Regionale P. Orsi di Siracusa. Tra le fonti più attendibili riferibili rispettivamente all'epoca greca e romana, citiamo lo storico Tucidide , Cicerone (nelle Verrine) e Plinio. La città, dopo i greci e i romani fu dominata dai bizantini e poi dagli arabi. Del periodo saraceno, del quale rimane un'iscrizione in un trittico conservato nell'attuale chiesa Madre, che documenta l'incendio patito da Vizzini in quell'epoca. In epoca medievale l'abitato era circoscritto soltanto alla cima del colle detto "Castello" ed era circondato da alte mura per ragioni di difesa (oggi rimane traccia di queste ultime in un solo punto in cui emerge una delle torri di difesa). La città conobbe un momento importante della sua storia quando, nel 1252 , l'Imperatore Corrado IV° di Svevia le concesse il privilegio di "perpetua demanialità" . Nel 1254, alla morte di Corrado IV° il "privilegio" fu reso nullo, e V. divenne feudo . Tuttavia, per ben sei volte riuscì sempre a riscattarsi. Nel 1282, V. partecipa alla rivoluzione del Vespro Siciliano; comincia, così, la dinastia aragonese. Finita la dinastia aragonese, V° divenne signoria dei duchi di Atene e di Neopatria. Durante la lotta civile fra latini e catalani, V°. divenne un centro militare importante della Val di Noto. Nel 1363 V., dopo la morte della Regina Costanza, fu ridotta in baronia per usurpazione di Manfredi Alagona. Il 19 maggio 1392 fu data la signoria di V. a Ughetto Santapau. A mano a mano la città prese ad ingrandirsi, estendendosi verso est, fino a comprendere il colle detto della "Maddalena" ed il colle denominato "Poggio". Nel corso dei secoli ebbe varie vicissitudini, che portarono anche alla trasformazione del nome: dall'originario nome greco Bidi, da Be-dis (cioè andò due volte, in riferimento al passaggio dell'antico fiume Achates dai due lati del colle-castello), si giunse a Vizzini attraverso le variazioni attuate dagli Arabi prima e dagli Spagnoli dopo il 1730. Sotto i Normanni fu governata dal conte Roberto; durante il Medioevo conobbe la signoria feudale degli Alagona e dei Chiaramonte, che la governarono per molto tempo; fu tra le cinque città "reginali" dell'isola, particolarmente amata dalla regina Bianca; insignita nel 1540 del titolo di "obbedientissima" durante il regno di Carlo V; venduta nel 1629 da Re Filippo e comprata da Nicolò Schittino nel 1693. Anche Vizzini fu rasa al suolo dal terremoto del 1693. |