Siculina, già mascotte di Sicilia dal 2003 in
formato cartaceo e dal 2007 in formato telematico, è
oggi storyteller di una delle più grandi
migrazioni documentate e raccontate, grazie a nuovi
ritrovamenti (Mehrgarh, Harappa, Mohenjio Daro,
Lothal), nuove scoperte e nuove
interpretazioni/letture di quanto fino ad oggi
conosciuto da archeologi, glottologi, linguisti e
soprattutto l'aiuto fondamentale dei genetisti che
stanno fornendo un validissimo supporto a ciò che
diversamente sarebbe rimasto indecifrato.
I primi tre libri di ogni trilogia contengono fasi
o episodi degli eventi; questo invece può essere
definito l'opera omnia che ne fissa contenuti e
messaggi essenziali.
Siculina. Romanzo ancestrale
Narrativa
di ambientazione storica. Un’avvincente storia mai
raccontata.
Questo libro è la
risultante, alla luce delle molteplici pluralità di
aspetti e varietà di contributi, di appurate
testimonianze da parte di archeologi, studiosi,
glottologi, linguisti e genetisti di complessi studi
e ricerche per dare senso alla vita che stiamo
vivendo, all’esistenza che stiamo sperimentando
giorno dopo giorno su questo bellissimo ma
martoriato pianeta. Siculina è testimonial, nel
lungo viaggio (verso l’Europa, l’Italia e la
Sicilia) di due percorsi diversi, uno in prima
persona e l’altro narrato, di culture, facies e
civiltà incontrate e nel contempo, è icona e
paladina dei diritti umani di bambine, ragazze e
donne dell’attuale Balochistan che in origine era
ben altro. Il lungo ed articolato viaggio, che
accomuna Siculina con altri viaggiatori,
ipoteticamente da Mehrgarh, Harappa, Mohenjo Daro e
Lothal, documenta, passaggio dopo passaggio, la
mobilità dell’uomo su tutto il pianeta in un momento
della sua esistenza in cui si spostava verso
l’ignoto, spinto da curiosità, da calamità naturali,
o esigenze climatiche migliori per attuare al meglio
le sue conoscenze su agricoltura, allevamento e
raccolta dei frutti della terra. Il libro documenta
la trasmissione, tra uomini e donne, del sapere
acquisito, con le esperienze maturate e dei
linguaggi verbali, come dei segni sugli oggetti, ma
soprattutto delle strade che hanno percorso in cui
hanno lasciato tracce. Uno degli esempi più
eclatanti, che la storiografia recente non ha inteso
affrontare, è la comune parlata, come di scrittura
tra Siculi ed Etruschi; la presenza nella lingua
siciliana di centinaia di parole che trovano
riscontro nella lingua dei Siculi ma soprattutto
nella lingua Sanscrita. Indubbiamente tutto è nato
prima, molto prima dell’avvento dei Greci in
Sicilia. Determinare o meglio approfondire su
origini e identità di un popolo serve oggi più per
ragioni culturali ma ancor di più per motivi legati
al rispetto della persona, dei suoi diritti umani e
allo scopo di evitare che tutto il genere umano
possa essere inglobato in una sola ed unica
“cultura” di controllo e repressione. Non è con le
leggi che si tutela la persona ma essenzialmente con
solide basi culturali discusse, condivise e
rispettate.
Rosario Rigano
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