Ricerca, cultura e informazione
hanno tre obblighi comuni: primo tra tutti la
verità poi l’obiettività e a seguire
l’immediata divulgazione senza compromessi
delle nuove conoscenze acquisite. Le responsabilità
storiche non potranno mai essere cancellate.
Questo è un viaggio nel tempo,
quel tempo che muta con la cultura e le civiltà.
Dalla riflessione sul tempo, dei sentimenti del
tempo, scaturisce un percorso, tale percorso è stato
oggetto di approfondimenti e definizione lungo la
storia del pensiero umano.
I viaggiatori dell’Ottocento ma pure del Settecento
e ancor prima del Cinquecento,
meno corrotti culturalmente degli “indottrinati” o
dei costretti dei nostri giorni, avevano visto bene
e giusto; primo tra tutti sir William Goethe: “Per
comprendere l’Italia, devi prima aver visitato la
Sicilia”.
Prefazione.
In questo terzo libro, della trilogia: “Siculina. Tempi
Luoghi Eventi”, l’autore si è posto tre
obiettivi che scaturiscono da tre questioni ambigue
nella loro forma ufficiale, sempre riproposte e mai
verificate o aggiornate alla luce di nuove scoperte
e interpretazioni da parte di studiosi, ricercatori,
archeologi, glottologi, linguisti e pure genetisti.
Le questioni: Origine ed evoluzione del popolo siciliano.
Identità siciliana (c’è anche un assessorato
regionale ad hoc). Lingua siciliana. Premessa alle
tre questioni è l’annosa disputa
scuola-insegnamento; libri di testo e corpo
insegnanti che, a modesto parere dell’autore, non
hanno gli strumenti né autorizzazioni per aggiornare
o modificare le inesattezze, le falsità e le verità
di comodo da sempre riportate nei libri di testo
autorizzati dal ministero.
Non mancano nella narrazione gli intermezzi di stretta
interpretazione attuale anche di fiancheggiatori di
parti politiche che nulla avrebbero a che fare con
gli argomenti in cui spesso si inabissano. C’è anche
una simpatica gag del governatore siciliano sulla
questione “identità siciliana”.
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