Si tramanda che il nome Mascali sarebbe stato scelto dai Bizantini del generale Belisario che, sbarcato in Sicilia nel 535-536 d.C. respinse i Goti verso nord fino a Roma. Il passaggio dei Bizantini in Sicilia, lascia tracce inequivocabili un po’ ovunque anche se a macchia di leopardo; l’influenza della cultura bizantina andò ben oltre i suoi confini, perché l’arte nata a Bisanzio continuò ad essere praticata in parte della Grecia, nei Balcani, in Russia fino al sec. XVIII e, in alcuni monasteri isolati fino ad oggi. Il grande mosaico absidale nella Cattedrale di Monreale (PA), rappresenta il Cristo Pantocrator (Signore del mondo). Costruita da Guglielmo II di Sicilia, la Cattedrale costituisce un esempio dell’arte bizantina. Sovente le scene rappre-sentate nelle volte, corrispondevano alle maggiori feste religiose del calendario bizantino. Una traccia ancora visibile del “passaggio” dei Bizantini nel territorio mascalese, è l’ancora esistente chiesetta nella frazione di Nunziata. Oggi la piccola frazione, rappresenta l’unico nucleo storico del comune di Mascali, con la sua impostazione medievale delle piccole stradine lastricate in pietra lavica che si inerpicano sui morbidi pendii. Il nucleo abitativo si è sempre più sviluppato intorno all’antica chiesa della “Nunziatella” dove si possono appunto ammirare splendidi affreschi bizantini. L’offerta turistica e culturale del territorio mascalese è assai variegata; il territorio si estende infatti dal mare all’Etna con in mezzo una rigogliosa collina, con annesse architetture rurali di notevole interesse. Sono altresì parecchio importanti i ritrovamenti di epoca tardo-romana, sia nel territorio di Puntalazzo (un vaso “Dolium”, oggi disperso) che nel territorio di Nunziata dove è possibile documentare ritrovamenti e presenze in epoca ellenista in un periodo che oscilla dal 332 al 30 a.C.. Nel corso dei secc. XI e XII, l’arte del mosaico, propria dei mosaicisti bizantini, fu esportata nella Sicilia normanna e a Mascali ci sono esempi di tale arte. Caratteristica particolare quella del territorio di Mascali che si estende dal mare di Fondachello all’Etna. Il territorio ad ovest, infatti confina con la lava del 1928 nei pressi di Nunziata di Mascali (siamo a quota 400 metri sul livello del mare), ed il mar Ionio. L’antica Contea di Mascali, comprendeva anche gli attuali comuni di Giarre, Milo, Sant’Alfio e Riposto, così da avere in territorio che dalle pendici dell’Etna arrivava fino al mar Ionio. Bello, grazioso ameno più di quanto può immaginarsi è il sito della contea di Mascali, contrada ricca di naturali grazie, che l’arte agricola sempre più infiora di nuovi vezzi, per cui a ragione può stimarsi come la più amena e deliziosa campagna si Sicilia Nella pagina seguente, il “Castagno della Nave” sicuramente millenario, è sito in contrada Taverna sempre nel territorio del comune di Mascali; è sicuramente il secondo più grande e antico albero d’Italia, alto 19 metri, ha una circonferenza di 20 metri dopo il vicino “Castagno dei Cento Cavalli” nel territorio del comune di Sant’Alfio, distante circa trecento metri in linea d’aria. |