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-Questa pagina è stata creata per la sensibilità dei cittadini verso ciò che da uomini e loro idee ci sono stati tramandati dallo scorrere del tempo e che sopravviverà a noi stessi.

da Associazione Culturale editrice

Accademia di Arti e Culture

 

L'Associazione Culturale editrice "Accademia di Arti e Culture" favorisce l'ingresso di nuovi iscritti/e con piccole quote di adesione.

 L'Associazione consente la massima partecipazione a tutti gli iscritti ad ogni evento, locale o regionale.

 

Il Presidente

Rosario Rigano

 

L’Associazione è un luogo di confronto sulle tematiche legate allo studio e all'approfondimento del valore intrinseco dei beni culturali, mobili, artistici e architettonici, archeologici e dei beni paesaggistici; contribuisce a diffondere sul territorio la cultura della cura, preservazione, tutela, restauro, fruizione, valorizzazione, promozione, e gestione del patrimonio culturale per la ricchezza del territorio, la tutela dell'ambiente atto ad accogliere un turismo culturale e d’elite.
  Mission:
- Educare al patrimonio.
- Abilità ad osservare ed analizzare i Beni Culturali.
- Conoscenza dei e sui Beni Culturali.
- Conoscenze storiche in cui i Beni Culturali siano elementi importanti.
- Conoscenze storico-artistiche in merito alle forme e ai valori estetici dei BB.CC.
- Conoscenza del territorio in cui i BB.CC. sono iscritti.
- Educazione del cittadino.

 

Il Presidente

Rosario Rigano

 

 

 

 

   Con il terzo ed ultimo libro in cui Siculina percorre, nei Tempi, nei Luoghi e negli Eventi storia, facies, culture e civiltà in cui è maturato l’insieme delle doti naturali che hanno formato, in virtù delle esperienze vissute e patite, le caratteristiche del popolo Siculo, il filo logico che cercava il polo di alimentazione è stato finalmente collegato. Con esso si delinea, in Sicilia, una forma di identità che affonda le sue radici nella cultura del Castelluccio, così definita dall’archeologo Paolo Orsi che si evolve in quella dei Siculi, dei Sicelioti e poi dei Siciliani. Il viaggio a ritroso nel tempo, grazie al lavoro per niente facile e poco agevolato di archeologi, glottologi, linguisti e pure genetisti, ci porta nel sito di Mehrgarh nel Balochistan pakistano ed in tutto quello che dagli scavi effettuati nel periodo 1974/1986 e 1996/2000, ma soprattutto a nuove e più corrette interpretazioni di reperti, glosse, scritte e segni con l’apporto del prof. e glottologo Enrico Caltagirone è chiarissimo il nesso tra lingua sanscrita, lingua sicula e lingua siciliana. A conferma che la lingua siciliana ha radici sicuramente antiche e nobili discendendo dal Veda dei dotti indiani tramutatosi poi nella lingua sanscrita dai cui discendono quelle indoeuropee tra cui celtico, greco e latino. Il lungo e spericolato viaggio, nei tempi, nei luoghi e negli eventi di quelle genti che poi sarebbero diventati Shekelesh, così come indicati dagli Egizi nella stele di Karnak del grande Re egizio Merenptah che combattè i popoli del mare, di cui facevano parte anche i Siculi, documenta il passaggio dai Balcani prima di arrivare nell’Anatolia orientale (documentato da una ricerca dell’UniBo) rende più veritiera la provenienza indo-iranica di tutti questi popoli che man mano avrebbero preso i nomi dalle zone che poi hanno occupato o attribuito loro dai greci a solo scopo identificativo. Per arrivare sin qui, ho analizzato con cura i dati forniti da studiosi di genetica, antropologia, religioni e naturalmente storia pre-greca perché a quanto pare, per gli “studiosi” contemporanei prima dei greci non c’era nulla.

   Non ho mai condiviso il potere totale e del sapere assoluto delegato per legge e non per meriti conquistati sul campo a soprintendenze e poli vari cosiddetti culturali (il termine qui è quanto mai generico). Ma queste sono considerazioni di un semplice narratore. Il mio percorso conoscitivo non è stato per nulla agevole, anzi parecchio contrastato e accidentato; decisamente pieno di insidie istituzionali e segnali fuorvianti. Le ricerche, le verifiche e nuove fonti mi hanno portato proprio lì dove i progenitori dei “nostri” Siculi vivevano in una società matriarcale, come ampiamente documentato dai moltissimi reperti, glosse e dagli studi della valentissima Maria Gimbutas, appunto per il grande rispetto che avevano per la donna quale origine della loro stessa vita. Tale cultura si manifestò durante la loro interazione in Sicilia nel momento castellucciano anch’esso di cultura e civiltà matriarcale. Buon viaggio allora, anche con qualche nota di colore, nei Tempi, nei Luoghi e negli Eventi narrati in questo libro.

Rosario Rigano.

 

 

 

 

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