Per ogni cosa ci vuole una legge, perché ciò che non è
vietato è ovviamente consentito a prescindere dal buon
senso, dal senso civico e dal senso della misura. Vedi
legge sul Parco della Valle dell’Aci e legge per
l’insegnamento del siciliano nelle scuole. Noi abbiamo
espresso il nostro parere nelle sedi opportune e di non
si è tenuto conto, anzi non hanno risposto neanche alle
nostre email e pec; non ci rimane che pubblicare sul
nostro giornale. Ricordo che in quasi tutte le
Costituzioni è contemplata la “libertà di stampa e di
espressione” salvo poi il parere di un magistrato o di
un politico. Vedremo.
Prima di fare una legge occorre valutare tutti i
presupposti perché essa possa essere applicata
soprattutto in virtù delle ragioni culturali, di buon
senso e del grado di preparazione del contesto sociale
che la subisce e soprattutto di chi poi dovrà valutarne
la corretta applicazione. A meno che una legge non serva
solo a creare incarichi e poltrone per i trombati della
politica e loro epigoni o servetti vari.
A margine, ma non per importanza di tutto ciò, desidero
citare il bavaglio del “politicamente corretto”; è già
aberrante che alla correttezza venga abbinato il termine
“politicamente” in cui appare insito il potere, la forma
strisciante della dittatura, del controllo e della
censura.
Rosario Rigano
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