|
INEDITA LECTIO,
è stato un gradevole incontro formativo/culturale
organizzato da Associazione Culturale Accademia di Arti
e Culture e l’Ordine dei Giornalisti di Sicilia.
L’evento si è svolto nella sala stampa del Palazzo di
Città di Acireale alla presenza di numerosi giornalisti.
Al centro del dibattito analisi e prospettive
sull’incidenza della preistoria e protostoria nella
Sicilia di oggi. Principalmente nella cultura, nei
dialetti, nella società, nel turismo, sul
territorio, nei siti di interesse storico-culturale e
nel comparto eno-gastronomico. Secondo i promotori lo
studio e il dibattito sulla preistoria e protostoria
agevola la comprensione della storia e del presente. Il
volume in questione non racconta la preistoria ma, con
l’ausilio di narrazioni e testimonianze di fonti
attendibili porta il lettore dentro preistoria e
protostoria della Sicilia, nelle origini ed evoluzioni
che pongono l’isola al centro di culture e civiltà
euro-afro-asiatiche.
Il primo intervento è stato della
Prof.ssa Tiziana Emmi
docente di Glottologia e Linguistica nell’Università di
Catania, la quale ha pubblicato un interessante libro:
“Migrazioni - Lingue in contatto. lingue di contatto tra
passato e presente”. Ha posto spunti di
riflessione sul rapporto tra lingua, pensiero e cultura,
con particolare riferimento al modo in cui una lingua o
un dialetto contribuiscono alla costruzione delle
conoscenze, delle categorie di analisi, in altre parole
della “visione del mondo”, di una comunità. L’intervento
è stato orientato sul siciliano, del quale si è messo in
evidenza la stratificazione del lessico, ricco di
componenti allogene dovute al susseguirsi della presenza
nell’isola di diversi popoli, dai greci ai latini agli
arabi ai normanni ecc. In particolare, ci si è
soffermata sulla storia precedente a tali popoli,
evidenziando quegli elementi lessicali del siciliano che
si crede possano essere attribuiti a lingue assai
probabilmente non indoeuropee (come il sicano) che hanno
preceduto o che hanno convissuto in territorio siciliano
con lingue indoeuropee (come il siculo). Lo studio della
lingua e la ricostruzione linguistica assumono così un
ruolo di primaria importanza nella ricerca e
interpretazione della preistoria come della protostoria
e della storia dei popoli e dei territori. Glottologia e
linguistica sono, a ragion veduta, fondamentali nella
ricerca e nell’interpretazione della preistoria come
della protostoria e storia dei popoli e dei territori.
A segure il giornalista enogastronomico Antonio
Iacona - Il cibo nella preistoria e la sua
trasformazione nel tempo. Tra farro, orzo, grano, carne
e latte, olio e vino nel momento preistorico siciliano.
Cosa abbiamo appreso dai nostri antenati, cosa abbiamo
mantenuto e cosa abbiamo perso. La nostra alimentazione
ha radici preistoriche, basti pensare che a
Caltabellotta, città Sikana sono presenti frantoi e
palmenti di epoca Sikana, 2400 a.C.; inoltre poeti e
commediografi greci e sicilioti, tra cui Aristofane,
Epicarmo e Filosseno di Citera lodavano la ricchezza e
la bontà della cucina dei Siculi già nel 500 a.C.
Domanda: Come, in quali ambienti e con quale tipo di
cibo è ancora possibile una comunicazione sociale e
culturale attraverso il cibo? La risposta sta nella
rivalutazione a livello internazione della nostra cucina
e cuochi.
Rosario Rigano:
ricercatore, narratore, scrittore e giornalista
culturale. Ha pubblicato 18 libri come testimonianza di
culture, civiltà, fasi storiche, eventi, peculiarità e
patrimonio della Sicilia. Con “INEDITA LECTIO”
ha posto in risalto ed argomenta Storia e protostoria
della Sicilia raccontata da studiosi, storici,
archeologi, archeo-astronomi, etruscologi, assirologi,
linguisti, glottologi, genetisti, egittologi del 1700 e
1800, culturalmente meno corrotti rispetto alle baronie
del ‘900. Così come alla storia compiacente di filosofi
e retori, greci e romani, si contrappongono studiosi
greci e sicelioti dell’età classica; poeti e biblisti
che ivi vivevano e quindi coevi ai fatti narrati. Da qui
diventa più chiara e comprensibile la storia della
Sicilia e dei siciliani. Note di demerito sono state
indirizzate agli organi ed enti designati alla
preservazione, promozione e valorozzazione dei siti di
interesse culturale con particlare riferimento ai parchi
dell’area etnea che, secondo Rigano, rimangono dei
contenitori privi o scarni di veri contenuti.
La Prof.ssa Pina Palella
- docente di lingua italiana e storia nel Liceo Classico
Gulli e Pennisi - Acireale: Preistoria e protostoria
della Sicilia, ha risposto al quesito posto: Non è forse
arrivato il momento di farme materia di studio con
incontri culturali e dibattiti ad iniziare delle scuole
medie inferiori confrontandoci con gli attuali libri di
testo? Qui una sapiente analisi del sistema, della
realtà sociale in cui operano gli insegnanti alla luce
di riforme che si sovrappongono e si stratificano
riducendo sempre di più i margini di approfondimento
verso il territorio e le culture in cui vivono gli
studenti.
Carmelo Ronsisvalle
- giornalista: Ha argomentato sulla comunicazione
culturale nei tempi della cancel culture, shadow ban,
wikipedia e censure sui social. Le tracce umane ignorate
e quel poco che rimane in rete presto sparirà.
Pubblicare e discutere allora quanti più libri è
possibile? Ci chiediamo: Tutto questo va’ classificato
come informazione o comunicazione culturale nell’epoca
della multimedialità globalistica in cui tutto viene
uniformato da un algoritmo o ancora dalla cosiddetta
intelligenza artificiale alla quale manca un requisito
essenziale per poterla definire intelligenza: “Il
ragionamento”. Tornare dunque alla carta stampata?
Conclude l’autore del libro Preistoria e protostoria
della Sicilia Rosario Rigano: Non si veda la
preistoria come un momento preistorico dell’uomo, delle
culture o delle nascenti civiltà; la si veda piuttosto
come risorsa culturale per valorizzare, promuovere,
rendere fruibili e gestire aree e siti di interesse
culturale che possono raccontare le origini e le
evoluzioni del nostro territorio. Poiché nella nostra
preistoria ho trovato bellezza, armonia della natura e
tantissime componenti che hanno attirato la curiosità
dell’uomo. Una Sicilia bellissima, non arcaica ma
primordiale, vergine e incontaminata nella
concentrazione delle forze della natura in mezzo a un
grande mare; la rigogliosità del suo territorio, la
ricchezza delle sue risorse naturali; il luogo ideale
per eccellenza, certamente per l’uomo ma anche per la
stessa natura che qui ha manifestato la sua esplosiva
potenza che ha attirato un’infinità di culture.
Con l’opera “Preistoria e protostoria della Sicilia si
apre “Il più grande congresso “storico” mai avvenuto
negli ultimi 500 anni, dove si incontrano archeologi,
archeo-astronomi, ricercatori, geologi, genetisti,
glottologi, linguisti, egittologi, assirologi,
etruscologi e studiosi di ogni genere”
.Da sinistra:
Antonio Iacona, Pina Palella, Rosario Rigano,
Carmelo
Ronsisvalle e Tiziana Emmi.
|
|