La
Bellezza nei Beni Culturali. Progetti e piani di studio.
Il punto sugli elementi che sviliscono
il patrimonio architettonico acese e che non ne
consentono la valorizzazione e promozione a livello
nazionale ed internazionale.
Una moltitudine di elementi causati dall’incuria e da
pessime abitudini come da interpretazioni edilizie molto
personali portano il nostro patrimonio fuori dai
parametri richiesti dall’Unesco e dall’Iccrom. Le
saracinesche, cavi elettrici e ganci Enel,
climatizzatori, parabole ed antenne, allacci e contatori
del gas e dell’acqua, citofoni, insegne e targhe
inappropriate al decoro del monumento, attività
artigianali e commerciali spesso non consone e
impossibilità di aree di rispetto antistanti le
facciate.
Prima di sbandierare velleitari proclami inerenti il
patrimonio architettonico acese, certi “soloni”
farebbero bene a documentarsi nelle fonti adeguate tipo
il “Codice dei Beni Culturali”. Mischiare giochi di
società e improprie goliardiche attrazioni (mancava solo
“arrusti e mangia”) in strade dove tra l’altro si evince
il pessimo stato di conservazione del patrimonio è a dir
poco demenziale. Certe iniziative siano lasciate agli
addetti ai lavori e non vengano utilizzate per attirare
consenso elettorale.
Sia l’Unesco che l’Iccrom danno precise indicazioni
su cosa, come e perché riguardo le modalità per
l’inserimento nella World Heritage List; il regolamento
redatto in lingua inglese è stato male interpretato con
la speranza che non sia stato tradotto con Google
traduttore che traduce parole e non significati
impliciti; ancor di più se inteso con superficialità del
tipo “appoi abbissamu” e sinceramente chi vi ha messo
mano non ha minimamente tenuto conto dello stato
dell’arte acese e dello stato pietoso in cui versano
moltissimi monumenti acesi e non solo dal punto di vista
architettonico. Che la proposta avanzata da due diversi
soggetti abbia ricevuto chiarimenti e modifiche per ben
due volte, prima di essere definitivamente cestinata, la
dice lunga.
Il piano di lavoro denominato “La Bellezza nei Beni
Culturali” patrocinato dal “Centro Internazionale di
Studi per la Conservazione e il restauro dei Beni
Culturali” - Iccrom - non è attuabile nella Città
di Acireale anche per mancanza di sensibilità e
preparazione di base nelle scuole. Il conferimento del
“momentaneo” titolo di “Ambasciatori per i Beni
Culturali” va’ inteso come momento di sensibilizzazione
per azioni future con come titolo di benemerenza.
In ultimo, ma non per importanza, quei famosi sei
monumenti non sarebbero mai entrati nella World Heritage
List e lo dissi personalmente al sindaco dell’epoca che
lo sbandierava come cosa già fatta, supportato dai media
locali, ben sapendo che non sarebbe accaduto. Con l’Unesco
non esistono aggiustamenti o modifiche in corso d’opera.
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