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Barocco “all’acitana”.
Celebrare il Barocco con eventi dal sapore
allegorico-grottesco non crea ritorno culturale né
avvicina i ragazzi, i giovani o gli stessi adulti alla
cultura del patrimonio, sia esso mobile, artistico o
architettonico. Il piano di studi realizzato
dall’Associazione Culturale editrice “Accademia di Arti
e Culture”, con l’alto patrocinio dell’Iccrom e della
presidenza dell’Assemblea Regionale Siciliana, dal
titolo "La
Bellezza nei Beni Culturali", mira (va) alla
comprensione della cultura e senso del “Bello” insiti
nei beni culturali (al momento non recepito).
Per poter parlare od occuparsi di Beni Culturali occorre
preparazione. Ritengo utile ricordare le “Norme
Fondamentali” cui deve attenersi la pubblica
amministrazione per fare in modo che il centro storico,
tutto, possa mantenere la dignità che spetta alla storia
locale. Assieme ad un ordinato assetto urbanistico
occorre rispettare alcune indicazioni fornite dalle
Soprintendenze attente a ciò. Ad esempio le tubazioni
del gas, di norma, non possono essere installate a vista
sulla facciata. Le tubazioni, per quanto previsto dalle
attuali norme sulla sicurezza, devono trovare
alloggiamento nelle facciate interne, nascoste alla
vista dalla pubblica via. Il contatore del gas deve
trovare alloggiamento in un apposito luogo all’interno
dell’edificio. Le condutture dell’acqua non possono
essere posizionate in facciata ed il contatore
principale deve trovare alloggiamento in un apposito
luogo all’interno dell’edificio. Gli elementi
tecnologici privati presenti in facciata sono i
seguenti: a) campanelli, citofoni, videocitofoni. b)
cassette postali. c) impianti di condizionamento d’aria.
d) antenne e paraboliche televisive. e) corpi
illuminanti. Nello specifico: L’apposizione di
campanelli, citofoni, videocitofoni e similari, deve
avvenire preferibilmente negli sguinci del vano porta,
ma non sugli stipiti lapidei. E’ ammessa l’installazione
sul portone di ingresso la valenza storico-artistica del
serramento lo consenta. Non sono ammessi singoli
campanelli, nel caso di più appartamenti i campanelli
dovranno essere ordinati in un’unica pulsantiera. Le
cassette postali non possono essere collocate
esternamente facciata principale, ma all’interno
dell’androne di ingresso all’unità abitativa. Nel caso
di edifici unifamiliari o bifamiliari può essere
prevista la buca delle lettere collocata nel portone di
ingresso. E’ vietata l’installazione di apparecchi di
condizionamento d’aria o qualunque altro apparecchio
tecnologico in facciata o sui balconi dei prospetti
principali. Sono vietate sulle facciate principali, le
prese d’aria per camini o caldaie, i fori per
l’esalazione dei fumi ed i fili della rete televisiva.
Le antenne televisive in numero non superiore ad una per
ogni unità immobiliare, devono essere collocate
esclusivamente sulla copertura degli edifici; sono da
escludersi pertanto le installazioni su balconi o
terrazzi non di copertura, a distanza dal filo di gronda
non inferiore alla rispettiva altezza emergente dal
tetto. Qualsiasi piano di riqualificazione dei centri
storici vieta l’installazione di corpi illuminanti
privati sulle facciate. Tutte cose che non vediamo nei
palazzi del cosiddetto centro storico di Acireale, né li
potremo mai vedere. Qui, orribilmente antiestetici sono
cavi e ganci apposti dall’Enel e da privati cittadini.
Contatori dell’Enel ed allacci del gas metano, parabole,
climatizzatori, affissioni e vario altro. La conoscenza,
la cultura vera, il dibattito e poi il dialogo portati
nelle piazze dei quartieri perché è da lì che si deve
partire; diversamente la periferia diventerà sempre più
lontana fino a diventare ghetto e luogo di malaffare in
cui i minori e più deboli saranno facile preda per la
manovalanza criminale. È sempre più la periferia che
incide nella formazione del centro storico e urbano non
viceversa; il degrado corrode il territorio. Le storture
inferte all’ordito originario del patrimonio
architettonico acese sono sotto gli occhi di tutti
coloro che riescono ancora a vedere più che a guardare.
In queste condizioni, invocare l’Unesco mi pare più una
beffa che una proposta sensata.
Ricordo tra l’altro che l’Unesco ha già rigettato per
ben due volte la richiesta di inserimento di sei
“monumenti” acesi nella World Heritage List: La
Cattedrale; la Basilica dei Santi Pietro e Paolo; la
Basilica Collegiata di San Sebastiano; il Palazzo di
Città; la Chiesa del Suffragio e il Palazzo Pennisi
Cesarò. Progetti redatti da: Club Unesco di Acireale e
Accademia degli Zelanti. In tutti e sei i casi era tra
l’altro richiesta un’area di rispetto davanti ai
monumenti di circa 20 metri (impossibile da realizzare).
Qualcuno ricorderà il famoso percorso a gimkana attuato
dall’ex sindaco Garozzo davanti alla Cattedrale
rivelatosi poi un flop ma… ce lo chiedeva l’Unesco.
Tempo perso e un sacco di soldi buttati.
N.b.: Si dispensa dai like e dalle condivisioni.
Rosario Rigano
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