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Alla
luce di questo nuovo libro, frutto di fonti attendibili e verificate, il termine
preistoria comincia ad essere inadeguato e fuorviante, sotto molti aspetti,
perché preistoria, protostoria e storia non possono essere “materie di studio
separate” ma seguire un filo logico che parte indiscutibilmente dall’ormai
documenta origine dei popoli e tribù che hanno formato la penisola italica e
isole maggiori. Eliminerò l’identificativo “narrativa di ambientazione
preistorica e protostorica” e userò d’ora in avanti solo il “distintivo” “Piani
di studio” delle origini, culture e civiltà che hanno determinato le varie forme
sociali dell’Italia e della Sicilia. Prima dei “greci” e dei “romani” c’è un
mondo di bellezza, cultura, ricerca, esperienze, scoperte, evoluzioni,
espressioni del sociale e soprattutto della vita stessa delle persone, del
rispetto per la natura e di tutti gli elementi che la compongono. C’è tutto da
imparare. Dai “greci” e dai “romani” cui non appartengono le nostre culture e
identità, abbiamo subìto, dai primi, l’usura e i principi dello schiavismo; dai
secondi l’esproprio e l’applicazione della schiavitù; così come ampiamente
documentato nel mio libro “Identità siciliana, così è (se vi pare)”, che spiega
anche i motivi dell’interazione dei “greci” in Sicilia e della più sanguinosa
aggressione mai subita dalla Sicilia da parte del barbaro esercito “romano”.
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Dire che mi sono inerpicato lungo i ripidi pendii dello
scibile umano è dire poco sebbene altre locuzioni non riescano ad esprimere lo
stesso grado di peripezie culturali, d’impegno e di studio.
Nel corso delle mie ricerche ho avuto modo di apprezzare un grande lavoro dove
studi e ricostruzioni evidenziano che le città del Mediterraneo erano il luogo
di sosta dei viaggiatori della Rotta dei Fenici, usata per scambiare manufatti,
conoscenze ed esperienze. In questo senso l’esperienza di viaggio lungo la Rotta
dei Fenici punta a mostrare al viaggiatore i nostri comuni percorsi, collegando
paesi di tre continenti e oltre 100 città che hanno avuto origine dalle antiche
civiltà del Mediterraneo. Queste le odierne nazioni interessate per questa
rotta. Albania, Belgio, Croazia, Cipro, Francia, Grecia, Italia, Libano, Malta,
Spagna, Tunisia, Slovenia, Ukraine.
Ma io
ho avuto la possibilità di ricostruire una rotta ancora più antica e sicuramente
più complessa oltre che più estesa, veramente internazionale. Non una sola rotta
ma diremo “Le rotte dei Sikani, degli Elimi, dei Siculi e degli Etruschi;
quattro grandi culture, conoscenze e civiltà che hanno dato vita a tantissime
città in Europa, in Italia e in Sicilia. Inizia tutto dall’India già nel 6500
a.C. e nel corso dei millenni, fino al 1270 a.C. quando toccano la Sicilia.
Questi popoli hanno attraversato ben 14 odierne nazioni e precisamente: India,
Iran, Iraq, Siria, Turchia (Mezzaluna Fertile - Mesopotamia), Bulgaria, Grecia,
Egitto, Romania, Albania, Serbia, Bosnia, Dalmazia e Italia. Da quelle parti del
mondo sono giunte in Sicilia arti, culture, saperi, esperienze, tecniche,
conoscenze, riti, devozioni ma non religioni perché le odierne religioni nella
preistoria non esistevano, si percepivano credenze che non erano determinanti
negli spostamenti delle tribù.
Da
notare che secondo le ricostruzioni ad oggi verificate, questi popoli hanno
percorso la rotta dei Monsoni tremila anni prima dei romani e tutto questo porta
in Sicilia, nella fascia ionica e specificatamente i Siculi a Capomulini.
Rosario
Rigano
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