| Accademia di Arti e Culture Acis Hortus Regius di Giuseppe Riggio acquerelli di Emanuele Grasso Il ritrovamento sul mercato antiquario del più importante erbario italiano, nato ad Acireale nel 1811, ha ispirato a Franco Maria Ricci, definito da Le Figaro, il più importante editore d'arte del mondo, un bellissimo volume di grande formato, che riproduce tutte le 753 tavole ad acquerello dell'originale. Franco Maria Ricci ha donato l'opera originale alla città di Acireale, depositandola presso la pinacoteca-biblioteca Zelantea della città. Al lettore, di Franco Maria Ricci. All'inizio del 2007 leggendo, come faccio da vent'anni, i cataloghi di antiquariato librario nella speranza di trovare qualche Bodoni ancora mancante alla mia collezione, mi cadde l'occhio su due piccole riproduzioni di fiori pubblicate in una brochure di uno dei più competenti librai italiani. La scheda parlava del fortuito ritrovamento di un monumentale corpus in quattro volumi ricco di 753 tavole all'acquerello , commissionato nei primi anni dell'Ottocento dal botanico acese Giuseppe Riggio al pittore Emanuele Grasso, suo concittadino. Visto che da quando ho pubblicato l'Enciclopedia della Sicilia mi sento un po' siciliano, sempre quindi molto interessato a tutto ciò che riguarda l'isola, decisi di saperne di più. Appresi così che Giuseppe Riggio (1758-1830), titolare di una rinomata farmacia in Acireale, era soprattutto un appassionato botanico, esperto di erbe officinali dalle quali traeva lozioni, tisane, tinture e unguenti per alimentare la sua attività. Riggio faceva anche parte dell'Accademia degli Zelanti, che dopo la sua morte ebbe dagli eredi la biblioteca scientifica da lui formata, ma non l'Acis Hortus Regius, cioè il suo capolavoro. A questo punto andai a Torino dall'antiquario, che mi mostrò i quattro grandi tomi in-folio e ne dichiarò il prezzo (importante, in verità). Sfogliando i magnifici volumi mi convinsi che questo capolavoro doveva assolutamente tornare in Sicilia. Ottenni uno sconto, pagai in anticipo e caricai i volumi sulla mia piccola Smart che con quel carico valeva una Ferrari. Si trattava ora di trovare il modo di finanziare il dono alla Zelantea. Mi parve che l'idea giusta e da me più percorribile fosse quella di dedicare all'Acis Hortus Regius un libro che, mostrando tutte le tavole a colori, ne facesse conoscere la grande bellezza e il cui ricavato permettesse l'acquisto dell'originale la restituire ad Acireale dove nacque due secoli fa , di fronte al mare dei ciclopi. Il nostro volume curato da Caterina Napoleone, nelle sue 400 pagine riproduce tutti gli acquerelli dell'Acis Hortus Regius accompagnandoli con saggi di Lucia Tongiorgi Tomasi, Caterina Napoleone, Giovanni Salmeri, Francesco Maria Raimondo, Pietro Mazzola, ai quali si aggiunge il testo di Francesco Tornabene pubblicato a Catania nel 1847 sulle vicende storiche della botanica siciliana. Francesco Maria Ricci Il progetto ha goduto del patrocinio e del sostegno di: Regione Siciliana, Banco di Sicilia, Fondazione Banco di Sicilia. | |