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   Le rotte dei Sikani, degli Elimi, dei Siculi e degli Etruschi. Queste grandi tribù, hanno navigato per grandi mari, attraversato fitte foreste ed aridi deserti, valicato impervie montagne, affrontato mille pericoli, approdati anche su ripide coste, toccato almeno 14 odierne nazioni e raggiunto mete lontane senza bussola per giungere in Italia e in Sicilia.

 

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    In Sicilia ci sono più tracce culturali e materiali dei Sikani e dei Siculi che delle varie tribù greche ed assimilati. Più di 200 parole Sanscrite si riscontrano nei vari dialetti e nelle parlate siciliane di tutta l’isola.

   Un filo logico accomuna Sikani, Elimi, Siculi ed Etruschi. Le identità dei siciliani, che sono sicuramente imparentati con i discendenti delle grandi tribù che si sono formate con l’ab-bandono delle fiorenti città stato di Harappa, Mehrgarh, Mohenjo Daro e Lothal oggi nel Belucistan pakistano ma nel 6500 a.C. (periodo vedico) nell’India settentrionale, hanno contribuito a formare l’Idioma Siciliano, riconosciuto dallo Unesco come lingua madre per la complessità della sua for-mazione, ben 80 parlate e conseguentemente dialetti locali.

   Una delle più complesse ricostruzioni mai tentate.

         Le rotte dei Sikani e degli Elimi (Siculi ed Etruschi)

         I Siculi: Sicilia 1270 - 440 a.C. - documenti

         Interazione ed evoluzione dei Siculi in Sicilioti 

         Lingua siciliana > sicula e sanscrita

         Stentinello (SR) V°-IV° millennio a.C. (sito Sikano?)

         Castelluccio (SR) III°-II° millennio a.C.

         Conoscenza e rispetto per l'ambiente ( Parco della Valle dell'Aci)

         Greci: Tra Dori, Ioni, Minoici, Micenei, Corinzi e Calcidesi

         Impero Romano - 241 a.C. - 440 d.C.

         Sacro Romano Impero e Sicilia provincia romana

   Questa è narrativa di ambientazione preistorica e protostorica da cui dovrebbe nascere la vera storia; per fare ciò ho dovuto peregrinare culturalmente alla ricerca consapevole del filo logico che accomuna o congiunge uomini, tribù, popoli e loro idee, culture e civiltà, saperi e conoscenze; ciò mi ha formato in modo laico (rispettoso di tutte le culture, credenze e religioni in cui mi sono imbattuto), ma soprattutto critico e dubbioso perché ad ogni domanda che mi sono posto non ho cercato una plausibile risposta ma mi sono posto altre domande. Significa che la parola fine non può essere ancora scritta perché a nuove scoperte se ne aggiungeranno sempre di nuove.

   Da notare che secondo le ricostruzioni ad oggi verificate, questi popoli hanno percorso la rotta dei Monsoni tremila anni prima dei romani e tutto questo porta in Sicilia, nella fascia ionica e specificatamente i Siculi a Capomulini.

 

 

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   Le rotte dei Sikani, degli Elimi, dei Siculi e degli Etruschi. Percorso che vogliamo condividere con il Consiglio d’Europa dell’Iccrom, sulla scorta del già pubblicato “La rotta dei Fenici”. Alla luce di più attente valutazioni e di nuove interpretazioni, ritengo fondamentale lo studio dei Sikani per acquisire consapevolezza di ciò che poi ci è stato trasmesso sulle numerose tribù genericamente definiti “greci”. Approfondendo le culture sikane, degli Elimi e dei Siculi, cui possono mescolarsi ed interarsi anche quelle etrusche, riusciamo a comprendere come tutto il “mondo” dei millenni precedenti la storia, sia stato impunemente grecizzato (qui la storia delle grandi tribù greche diviene gradatamente la storia di tutti coloro che parlavano e pensavano in greco, qualunque fosse la loro origine, di qualunque popolo essi si ritenessero figli), e poi romanizzato da quelle originarie tribù barbare provenienti da aree danubiane-slave che poi in Italia sono stati chiamati Latini perché stanziarono in quella parte di territorio chiamato Latio. Le nostre origini, le radici delle nostre parlate o dialetti, come del resto intime culture, sono e rimangono orientali di quella parte d’oriente che ha inizio nell’India settentrionale e poi, grazie alle genti di Harappa, Mohenjo Daro, Mehrgarh e Lothal, che hanno attraversato ben 13 odierne nazioni, sono giunti in Sicilia. A questa ricomposizione hanno lavorato grandi viaggiatori del 1500 come il fiorentino Filippo Sassetti, linguisti come l’inglese sir William Jones del 1850, la lituana Marija Gimbutas, Editta Castaldi e illustri etruscologi come Francesco Valori, glottologi come il centuripino Enrico Caltagirone, l’australiano Vere Gordon Childe noto per le sue grandi sintesi sulla preistoria europea.

Rosario Rigano

 

 

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